Mi trovo a Roma e, mentre rifletto su alcune notizie recenti, mi imbatto in un paio di articoli pubblicati da Gizmodo. Questi articoli si basano su interviste a ex dipendenti di Facebook, particolarmente quelli che si occupavano delle news di tendenza. Contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, queste notizie non sono gestite da un algoritmo, ma da un team editoriale che ha il potere di aggiungere o sopprimere contenuti.
Le testimonianze riportano che spesso venivano incluse notizie non presenti nel feed, come le proteste di Black Lives Matter, e che venivano rimossi contenuti di orientamento conservatore. Facebook ha risposto con un comunicato stampa, affermando che esistono procedure per prevenire la censura basata su influenze politiche, ma non ha smentito le accuse.
Questa situazione pone questioni significative. Il controllo editoriale esercitato da Facebook implica responsabilità sui contenuti pubblicati e può influenzare l'opinione pubblica. La consapevolezza che le notizie di tendenza non sono il risultato di un algoritmo, ma di decisioni editoriali, è inquietante. Ciò potrebbe alterare la percezione degli utenti, che si aspettano di vedere le notizie più condivise e discusse.
Il vero problema non è solo la rimozione di notizie di un certo orientamento politico, ma il fatto che ci sia un intervento sulle notizie senza che questo venga comunicato chiaramente agli utenti. La trasparenza nei processi delle piattaforme è cruciale per migliorare la situazione attuale e garantire un'informazione corretta e non manipolata.
In questa Puntata
Facebook esercita un controllo editoriale sulle notizie di tendenza tramite un team dedicato, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e l'impatto delle scelte editoriali sulla percezione pubblica. La mancanza di comunicazione chiara agli utenti su questi interventi solleva interrogativi sulla responsabilità e sull'influenza che tali decisioni possono avere.