Sono Matteo Flora e oggi affronto un tema doloroso e complesso: la tragica morte di Anna Bellisario, una ventenne allergica al latte, deceduta dopo aver mangiato un tiramisù vegano presso un ristorante della catena Flower Burger a Milano. Questo episodio non riguarda solo la contaminazione alimentare che ha portato alla sua morte, ma soprattutto l'atteggiamento del brand nella gestione della crisi.
Partiamo dai fatti: il 26 gennaio, Anna Bellisario, allergica alle proteine del latte, consuma un tiramisù vegano presso il ristorante, rassicurata dall'assenza di allergeni. Tuttavia, le analisi postume rivelano tracce di latte nel dolce, e ulteriori indagini mostrano che i prodotti con e senza latte venivano preparati sullo stesso tavolo, violando le norme di sicurezza alimentare. Questo porta a un'inchiesta per omicidio colposo, coinvolgendo il titolare dell'azienda, il responsabile della produzione e due operai.
Ciò che risulta particolarmente grave è la gestione della comunicazione di crisi da parte di Flower Burger. Nonostante la gravità della situazione, sul sito ufficiale non c'è traccia dell'incidente; anzi, l'ultimo aggiornamento è un articolo su Vanity Fair. Sui social, tutti i commenti sono stati disabilitati, impedendo qualsiasi discussione o richiesta di chiarimenti da parte dei consumatori. Inoltre, il prodotto incriminato è stato rimosso dal sito, e ogni tentativo di trovare informazioni sulla collaborazione con Mascherpa viene ostacolato da pagine cancellate o non disponibili.
Questo comportamento non solo compromette la fiducia dei consumatori, ma solleva interrogativi sull'etica del brand. La trasparenza è fondamentale nella gestione delle crisi, e cancellare informazioni e commenti non fa che peggiorare la percezione pubblica. Se fossi un consumatore, aspetterei chiarimenti ufficiali prima di acquistare nuovamente i loro prodotti, soprattutto se allergico o vegano per motivi etici.
Come esperto di comunicazione di crisi, sottolineo che la mancanza di trasparenza e l'occultamento delle informazioni danneggiano irrimediabilmente la reputazione di un marchio. La gestione di questa situazione da parte di Flower Burger è, a mio avviso, vergognosa e deve essere rivista per evitare ulteriori danni.

In questa Puntata
Una giovane donna, Anna Bellisario, muore per shock anafilattico dopo aver consumato un prodotto dichiarato vegano in un ristorante Flower Burger a Milano. Le indagini rivelano una contaminazione alimentare e una gestione della comunicazione di crisi da parte del brand considerata inadeguata e poco trasparente, sollevando dubbi sull'etica e sulla sicurezza del marchio.