Oggi parliamo di un argomento che ha lasciato tutti sconcertati: la musica italiana è sparita dalle piattaforme di Meta, cioè Instagram e Facebook. Non solo le canzoni non sono più disponibili per gli utenti, ma sono state rimosse anche dalle pagine degli stessi artisti, come Laura Pausini. Ma perché è successo tutto questo? La risposta non è semplice e non si può semplicemente additare Meta come il cattivo della situazione.
In realtà, tutto deriva da un fallimento nelle negoziazioni tra Meta e la SIAE, l'ente che gestisce i diritti d'autore in Italia. Meta, come sapete, permette agli utenti di utilizzare brani musicali nelle loro storie e post grazie a degli accordi con le collection agencies, che raccolgono i diritti per conto degli artisti. Questi accordi devono essere rinnovati periodicamente, e il 2023 era l'anno per il rinnovo in Italia.
La SIAE, che ha il compito di proteggere i diritti dei musicisti, non è riuscita a trovare un accordo con Meta. Questo nonostante il fatto che Meta abbia già chiuso accordi con altri paesi europei come Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. La SIAE ha rifiutato le condizioni proposte da Meta, chiedendo più soldi e accusando Meta di avere un atteggiamento unilaterale. Tuttavia, è importante sottolineare come la musica sulle piattaforme di Meta rappresenti solo il 5-6% degli ascolti, ma quasi il 100% delle possibilità di promozione per gli artisti.
La situazione diventa ancora più intricata quando si considera il danno che questa mancanza di accordo causa agli artisti e alle case discografiche. Senza la possibilità di utilizzare Instagram e Facebook per promuovere la loro musica, perdono un canale fondamentale per raggiungere il pubblico, soprattutto a livello internazionale. È una mossa simile a quella di tagliarsi un braccio per fare dispetto alla moglie: i più danneggiati sono proprio quelli che la SIAE dovrebbe tutelare.
Alla fine, la questione si riduce a una mancanza di capacità negoziale da parte della SIAE e a un mancato riconoscimento delle priorità per gli artisti. Mentre Meta, con la sua posizione globale, può permettersi di togliere la musica italiana senza subire grandi perdite, gli artisti italiani vedono compromessi i loro sforzi promozionali. La SIAE dovrebbe forse ripensare il suo ruolo, non solo come collection agency ma come vero rappresentante degli interessi degli artisti. La speranza è che si possa trovare presto un accordo e che i diritti degli artisti vengano tutelati in modo più efficace in futuro.

I contenuti dell'Episodio #1129
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e nell'episodio di oggi di Ciao Internet affrontiamo un tema che ha fatto molto discutere: la scomparsa della musica italiana dalle piattaforme di Meta, ovvero Instagram e Facebook. Questo episodio vi aiuterà a capire chi sono i veri responsabili di questa situazione e perché la colpa non è di Meta. Vi guiderò attraverso la complessità dei diritti d'autore e delle negoziazioni che si sono arenate tra Meta e la SIAE, l'ente che dovrebbe tutelare i diritti dei nostri artisti. Scopriremo insieme come un mancato accordo possa avere ripercussioni significative sulla promozione della musica italiana e quali sono le implicazioni per artisti e case discografiche.