Amica Chips, lo spot e le conseguenti scuse... fatte male #1247

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 12.04.2024

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In questa Puntata

Amica Chips ha lanciato uno spot pubblicitario controverso, parodiando l'Eucaristia cattolica, che ha sollevato un'ondata di indignazione. La gestione della crisi comunicativa da parte dell'azienda è stata criticata per la sua inefficacia e contraddittorietà. La scelta di ritirare lo spot e il tentativo di placare le proteste con un comunicato mal formulato hanno peggiorato la situazione, evidenziando l'importanza di pianificare strategie di rischio reputazionale.
Oggi voglio parlare di un caso emblematico di gestione della crisi comunicativa, quello di Amica Chips e del loro recente spot pubblicitario. Se non avete seguito gli ultimi sviluppi, Amica Chips ha deciso di lanciare uno spot che parodia l'Eucaristia cattolica, sostituendo il corpo di Cristo con delle patatine. Questa scelta ha ovviamente sollevato un'ondata di indignazione, specialmente tra i cattolici praticanti, per la dissacrazione di un simbolo fondamentale della loro fede.

La strategia di marketing dietro questa scelta non è di per sé sbagliata. Spesso, le aziende scelgono di provocare o di prendere una posizione forte per attirare l'attenzione di un certo pubblico, consapevoli che i clienti offesi non erano comunque parte del loro target di mercato. È successo in passato con Motta e i vegani, per esempio. Tuttavia, il problema sorge quando, dopo aver scatenato la controversia, si cerca di tornare indietro con un comunicato che non solo è mal scritto, ma anche controproducente.

Nel comunicato, Amica Chips ha cercato di negare l'intento offensivo dello spot, affermando che non era loro intenzione offendere alcuna convinzione morale, civile o religiosa. Questa affermazione è palesemente falsa, dato che lo spot era chiaramente pensato per essere provocatorio. Inoltre, il comunicato conteneva errori che un esperto di comunicazione di crisi avrebbe facilmente evitato, come scrivere "Eucaristia" con la minuscola e confondere i termini "credente" e "praticante".

La gestione della crisi è stata un disastro su tutti i fronti. Invece di mitigare il danno, il comunicato ha scontentato sia i cattolici, che si sono sentiti ulteriormente offesi, sia coloro che apprezzavano l'ironia dello spot, che hanno visto l'azienda ritirarsi dalle sue posizioni. Una gestione più efficace avrebbe potuto includere una difesa della scelta creativa, o una ritirata strategica con una spiegazione più sincera e rispettosa dei sentimenti religiosi.

Questo caso evidenzia l'importanza di pianificare accuratamente le strategie di rischio reputazionale. Non si tratta di non osare o di non essere coraggiosi, ma di essere preparati a gestire le conseguenze delle proprie azioni. Tirare il sasso e nascondere la mano è una strategia che il consumatore non perdonerà mai.

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