Analizzando la lettera di dimissioni di Gennaro Sangiuliano, emergono diversi elementi che ne compromettono l'efficacia come comunicazione istituzionale. In primo luogo, l'incipit della lettera mescola toni personali e istituzionali, aprendo con un saluto troppo informale e carico di emotività. Termini come "dolorose" e "odio" sono eccessivamente drammatici e non adatti a un documento ufficiale. Nella teoria della comunicazione istituzionale, autori come Cannele e Sanders sottolineano l'importanza di mantenere un tono formale, professionale e imparziale, poiché il messaggio rappresenta non solo l'individuo, ma l'intera istituzione.
Proseguendo con la lettera, Sangiuliano ringrazia per il sostegno personale ricevuto, ma ancora una volta, il tono è troppo intimo. In una comunicazione istituzionale, il focus dovrebbe essere sulla funzione e non sui rapporti personali. Inoltre, la lettera presenta i risultati ottenuti dal Ministero in un modo che appare troppo autoreferenziale, utilizzando espressioni come "io ho fatto" invece di "abbiamo fatto", il che potrebbe suggerire insicurezza nella propria posizione.
Un altro punto critico è l'uso di riferimenti a conflitti politici e accuse personali, che distolgono l'attenzione dal messaggio principale delle dimissioni. La comunicazione di crisi, secondo Coombs, deve essere chiara, coerente e focalizzata, mentre questa lettera si perde in divagazioni personali e polemiche.
Ho quindi proposto una riscrittura della lettera, mantenendo un tono formale e professionale. La nuova versione inizia con un saluto istituzionale, seguito dall'annuncio delle dimissioni e dalle motivazioni istituzionali dietro la decisione. I risultati ottenuti dal Ministero sono presentati in modo oggettivo, senza confronti con amministrazioni precedenti. Inoltre, la lettera evita riferimenti a conflitti politici, concentrandosi invece sull'integrità delle istituzioni e sull'efficacia dell'azione di governo.
La riscrittura sottolinea anche la trasparenza e la correttezza delle azioni intraprese durante il mandato, senza entrare in dettagli polemici o personali. Questo approccio aiuta a mantenere un'immagine positiva e professionale, anche in un momento delicato come quello delle dimissioni.

In questa Puntata
La lettera di dimissioni di Gennaro Sangiuliano è un esempio di comunicazione istituzionale inefficace, caratterizzata da un tono personale e emotivo che devia dai principi di professionalità e imparzialità. Viene proposta una riscrittura che mantiene un linguaggio formale e focalizzato, enfatizzando i risultati ottenuti dal Ministero e le motivazioni istituzionali alla base delle dimissioni.