Oggi vi parlo di una storia che sembra sfidare l'immaginazione, sepolta per decenni tra le sabbie remote del Karakalpakstan, in Pakistan, vicino al Turkmenistan. È un posto incredibile, dove un uomo, Igor Savitsky, ha compiuto un'impresa folle: salvare decine di migliaia di capolavori dell'avanguardia russa, opere proibite destinate alla distruzione dal regime sovietico. Questa storia è raccontata anche nel romanzo "Anche se proibito" di Giulio Ravizza, che è qui con me per parlarne.
Savitsky, sfidando ogni logica e il potere onnipotente del regime russo, ha viaggiato clandestinamente trattando con le vedove degli artisti perseguitati per creare un museo nel deserto, un luogo rimasto inaccessibile per anni, che Giulio ha visitato. È una vicenda che combina avventura mozzafiato, storia sovietica e riflessioni sul potere dell'arte e della dedizione di un singolo individuo.
Dopo la sigla, introduco Giulio e iniziamo discutendo della copertina del suo libro, illustrata da Giuseppe Patrocchi. Giulio ci racconta come è arrivato in Karakalpakstan: un viaggio casuale, dovuto a una coincidenza persa, che lo ha portato a scoprire un museo straordinario in un luogo dove ci si aspetterebbe solo deserto e abbandono.
Il Karakalpakstan è un luogo avvolto nel mistero, l'ultimo ad essere cartografato, e con una storia di test militari segreti. Giulio descrive la sua visita al museo che ospita circa 81 mila opere d'arte avanguardiste, tra cui cubismo, futurismo, costruttivismo e suprematismo, in gran parte salvate da Savitsky. Questi capolavori, esposti in un contesto così improbabile, creano un contrasto surreale.
Savitsky è descritto come un uomo eccentrico, trascorrendo la vita in pigiama, ossessionato dalla sua missione di salvare e preservare l'arte. Ha rischiato tutto per raccogliere queste opere, affrontando viaggi estenuanti e trattando con le vedove di artisti perseguitati. La sua dedizione era tale che spesso dimenticava di mangiare o dormire.
Giulio spiega come, al ritorno dalla sua visita, abbia deciso di indagare più a fondo sulla storia di Savitsky, coinvolgendo esperti di arte e storia russa. Il risultato è il romanzo che esplora la linea sottile tra realtà e assurdo, mostrando come spesso i fatti più incredibili siano quelli veri.
In chiusura, discutiamo del potere dell'arte di rivelare verità profonde attraverso storie apparentemente impossibili, e di come il lavoro di Savitsky rappresenti una straordinaria testimonianza di resistenza e passione.

I contenuti dell'Episodio #1403
In questa puntata di Ciao Internet, mi immergo in una storia incredibile che ci porta nel cuore del deserto del Karakalpakstan, un luogo che sembra uscito da un romanzo di fantasia. Parlo di Igor Savitsky, un uomo che ha sfidato il regime sovietico per salvare migliaia di opere d'arte avanguardiste russe dalla distruzione. Con me c'è Giulio Ravizza, autore del romanzo "Anche se proibito", che ricostruisce questa vicenda straordinaria. Insieme esploriamo le sfide di Savitsky, l'incredibile museo che ha creato e il potere salvifico dell'arte.