In questa puntata, ho esplorato una delle strategie di social care più discutibili che abbia mai osservato, messa in atto da Foodora, una società di food delivery. Foodora ha recentemente modificato unilateralmente le condizioni contrattuali dei suoi fattorini, scatenando proteste e manifestazioni da parte dei lavoratori. La reazione della società sui social media è stata tanto sorprendente quanto efficace, sebbene eticamente discutibile.
La strategia di Foodora si è concentrata su tre azioni principali. Innanzitutto, ha chiuso la possibilità di lasciare recensioni sulla loro bacheca Facebook, impedendo agli utenti di esprimere pubblicamente il loro disappunto attraverso le stelline. In secondo luogo, ha bloccato la pubblicazione di nuovi commenti, soprattutto quelli dei fattorini in agitazione che continuavano a pubblicare comunicati stampa. Infine, ha eliminato centinaia di commenti critici, non solo quelli dei manifestanti, ma anche quelli degli utenti che chiedevano spiegazioni sulla censura in atto.
Questa tattica di "pulizia" della pagina Facebook potrebbe funzionare nel breve termine, poiché impedisce agli utenti di vedere la portata della crisi e, col tempo, potrebbe far dimenticare l'accaduto. Tuttavia, solleva seri dubbi sulla trasparenza e sull'etica di tali pratiche. Mi chiedo se il fine di mantenere un'immagine pulita giustifichi davvero i mezzi così scorretti e opachi. Invito tutti a riflettere su questo e a condividere le loro opinioni nei commenti.

In questa Puntata
Foodora ha adottato una controversa strategia di gestione della crisi sui social media, chiudendo le recensioni e cancellando i commenti critici sulla sua pagina Facebook. Questo approccio, sebbene efficace nel breve termine per mantenere un'immagine pulita, solleva interrogativi sulla trasparenza e l'etica aziendale.