La CNN ed il fil hard PORN!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 01.12.2016

Copertina del video: 54. La CNN ed il fil hard PORN!

I contenuti dell'Episodio #54

In questo episodio di "Ciao Internet", esploro un caso di disinformazione virale che coinvolge la CNN e un presunto errore di trasmissione di contenuti inappropriati. Discutiamo di come un semplice tweet possa scatenare una reazione a catena nei media, evidenziando la mancanza di fact-checking e la nostra responsabilità come consumatori di notizie.
Ciao Internet! Oggi vi porto un episodio che è un vero e proprio caso di studio su come l'informazione possa sfuggire di mano nel mondo digitale. È successo tutto in una sera quando la CNN, secondo quanto riportato erroneamente, avrebbe trasmesso per 30 minuti un filmato hard porn ad utenti di RCN, una società che offre televisione over IP. Ma in realtà, non è mai accaduto. Tutto ha avuto origine da un singolo tweet di un utente, che è poi diventato privato, con l'handle "like rose". Questo utente ha inviato un tweet a RCN dicendo che sulla CNN era stato mandato un film porno per mezz'ora, corredato da uno screenshot adulterato.

L'Independent ha subito ripreso il tweet, e come un domino, altre grandi testate hanno iniziato a rilanciare la notizia. La situazione è degenerata al punto che la CNN si è trovata costretta a rilasciare un comunicato in cui affermava di indagare su presunti problemi tecnici. Ma era tutto falso, basato su una singola segnalazione senza dati concreti a supporto. Eppure, la notizia si è diffusa ovunque, tanto che probabilmente anche voi l'avete sentita e vi siete chiesti come fosse possibile.

Il problema principale è stato la mancanza di fact-checking. I giornali non hanno fatto il passo fondamentale di controllare le fonti prima di pubblicare. Il fact-checking è un processo oneroso, richiede tempo e risorse, ed è vero che chi lo pratica rischia di arrivare in ritardo rispetto alla concorrenza che pubblica immediatamente. Tuttavia, il problema non è solo dei media, ma anche nostro, come consumatori di notizie. Se ci indignassimo e fossimo più critici verso chi lancia notizie non verificate, forse il fact-checking diventerebbe una pratica più comune e apprezzata.

Ma al momento, il sistema premia chi non controlla, perché l'utente medio non valorizza chi fa fact-checking. La soluzione? Cambiare mentalità. E qui vi invito a contribuire con le vostre idee: come possiamo incoraggiare un maggiore controllo delle informazioni? Lasciate un commento o condividete questo episodio con il vostro pensiero. Vi ricordo che produco questi contenuti dal lunedì al venerdì e potete seguirmi su YouTube e Facebook cercando "Cercando Matteo Flora". Alla prossima e state parati!