Durante una serata, un tweet di un utente, ora privato, ha scatenato un'ondata di notizie false. L'utente ha affermato che la CNN aveva trasmesso per errore 30 minuti di contenuti pornografici tramite un provider di televisione over IP, RCN. Il tweet includeva uno screenshot adulterato che mostrava un film pornografico con il logo della CNN. Questa notizia, priva di alcun fondamento, è stata rapidamente ripresa da testate giornalistiche di rilievo, tra cui l'Independent, che hanno contribuito alla sua diffusione virale.
La CNN si è trovata costretta a rilasciare un comunicato per indagare su presunti problemi tecnici, mentre RCN ha dichiarato di controllare eventuali compromissioni dei feed video. Tuttavia, l'intera vicenda si è rivelata infondata, poiché non esistevano ulteriori segnalazioni o dati a supporto dell'accaduto.
Questo episodio evidenzia un problema fondamentale nel giornalismo contemporaneo: la mancanza di fact checking. La pressione per pubblicare notizie rapidamente, soprattutto se sensazionalistiche, spesso supera l'importanza di verificare le fonti. Il fact checking è un processo oneroso che richiede tempo e risorse, e in un ecosistema mediatico che non lo valorizza, chi lo pratica rischia di essere superato dalla concorrenza.
La responsabilità di questa situazione ricade anche sui consumatori di notizie. Se il pubblico fosse più critico e si indignasse maggiormente per le notizie non verificate, i media avrebbero un incentivo a migliorare le loro pratiche di verifica. Tuttavia, attualmente, il fact checking non è considerato un valore aggiunto dagli utenti, e quindi non viene percepito come una priorità dai media.
Per cambiare questa mentalità, è necessario che il pubblico sia più attivo nel richiedere notizie verificate e nel penalizzare le testate che non lo fanno. Solo attraverso un cambiamento culturale si potrà incentivare una pratica giornalistica più responsabile e accurata.

In questa Puntata
Una falsa notizia riguardante la CNN che trasmette filmati pornografici per errore evidenzia la crisi del fact checking nel giornalismo moderno. La diffusione incontrollata di informazioni non verificate mette in luce la responsabilità dei media e dei consumatori nel promuovere una cultura di verifica delle fonti, necessaria per contrastare la diffusione di notizie false.