#FreeFortnite e la Guerra dei Giochi contro Apple e Google

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.08.2020

Copertina del video: 751. #FreeFortnite e la Guerra dei Giochi contro Apple e Google

I contenuti dell'Episodio #751

In questa puntata di Ciao Internet, esploro il fenomeno dei cosiddetti "Wallet Garden" e come la loro dinamica di monopolio sia stata messa in discussione dal colosso dei videogiochi, Fortnite. Esaminiamo il modo in cui Epic Games ha sfidato le regole rigide di Apple e Google, introducendo una nuova modalità di pagamento che ha portato a uno scontro legale senza precedenti. Un'evoluzione che potrebbe cambiare il panorama della distribuzione di contenuti digitali.
Ciao Internet! Oggi parliamo di una storia affascinante che sta prendendo piede nel mondo dei contenuti digitali, una storia che ricorda un po' il modo in cui Al Capone fu catturato per evasione fiscale piuttosto che per i suoi crimini più gravi. Questa volta, però, il "criminale" è un gigante della tecnologia, Apple, e il suo acerrimo "inseguitore" è un videogioco: Fortnite.

Per comprendere appieno la situazione, dobbiamo prima parlare del concetto di "Wallet Garden". Il termine si riferisce a un giardino recintato, un ecosistema chiuso in cui le applicazioni e i contenuti digitali sono strettamente controllati. Apple e Google, attraverso i loro store di applicazioni, sono i principali custodi di questi giardini. Le loro piattaforme richiedono agli sviluppatori di seguire rigide regole, inclusa la necessità di far passare tutti i pagamenti attraverso di esse, trattenendo un 30% delle entrate generate.

Questo sistema non è andato giù a molti sviluppatori, inclusi colossi come Netflix e Amazon, che hanno cercato modi per aggirare queste restrizioni, spesso senza successo. Tuttavia, Epic Games, creatore di Fortnite, ha deciso di adottare un approccio più diretto. Ha lanciato una nuova versione della sua applicazione che bypassava i sistemi di pagamento di Apple e Google, eliminando il loro margine del 30%. La risposta delle due aziende non si è fatta attendere: Fortnite è stato rimosso dai loro store.

Ma Epic Games era pronta per questo. Ha immediatamente avviato azioni legali contro entrambe le aziende e lanciato una campagna di marketing provocatoria, "Free Fortnite", che richiama lo spot iconico di Apple del 1984 contro il predominio tecnologico. Questa mossa audace è stata supportata da una solida base finanziaria e da un enorme seguito di giocatori, permettendo a Epic di affrontare una battaglia legale complessa e costosa.

La questione sollevata da Epic Games va oltre il semplice desiderio di ridurre le commissioni. Punta a smantellare un monopolio che limita l'innovazione e la competitività nel mercato dei contenuti digitali. In un regime di monopolio, un solo attore detta le regole, spesso a scapito dei consumatori e degli sviluppatori. Questa sfida potrebbe rappresentare un punto di svolta per l'industria, un esempio di come le grandi aziende talvolta riescano a fare ciò che i governi non riescono a gestire.

La battaglia di Fortnite è simbolica, un esempio di come le dinamiche di potere all'interno del mondo digitale possano essere ribaltate da chi ha le risorse e la determinazione per farlo. È una questione di equilibrio che, se risolta, potrebbe portare benefici significativi a sviluppatori e consumatori. Rimaniamo in attesa di vedere come si evolverà questa situazione e quale impatto avrà sulle politiche future di distribuzione dei contenuti digitali.

E voi, cosa ne pensate? È solo una questione di soldi o c'è di più? Fatemelo sapere nei commenti. Sono qui in Sardegna, godendomi una bellezza devastante, ma presto tornerò a Milano per continuare a raccontarvi storie e dati dalla rete che ci cambia. Grazie per avermi ascoltato, e come sempre, state parati!