Ciao Internet! Oggi vi porto dentro un caso di comunicazione di crisi particolarmente interessante, quello del Consorzio del Parmigiano Reggiano e del suo spot controverso. Tutto inizia con una strategia di marketing che, a dir poco, lascia perplessi: viene creato uno spot che infantilizza un dipendente di nome Renatino, presentandolo come un additivo del formaggio, e che ci autodenuncia come sfruttatori che lo fanno lavorare 365 giorni all'anno. Questo è il punto di partenza di una crisi che si poteva prevedere nelle sue conseguenze.
Vi racconto la storia di Renatino, un personaggio che sembra uscito da una sceneggiatura surreale, e l'incredibile leggerezza con cui è stata concepita questa campagna pubblicitaria. Lo spot è strutturato come il trailer di una finta B-series, e arriva a dipingere Renatino come un additivo del Parmigiano Reggiano, accanto a latte, sale e caglio. Uno storytelling che ignora completamente le tematiche legate ai diritti dei lavoratori e sfocia in una rappresentazione quasi grottesca della dedizione lavorativa.
Nel mezzo della bufera mediatica, interviene un account noto per le sue critiche sociali, Estetica Sovietica, che su Instagram mette in luce le problematiche dello spot, evidenziando come la dedizione e lo sfruttamento vengano definiti amore. Questa critica è solo una delle tante, perché il web inizia a ribollire di commenti critici e indignati. Come se non bastasse, il tentativo del Consorzio di rispondere alle critiche si rivela un ulteriore passo falso. La loro difesa parla di un linguaggio cinematografico che ammette licenze, cercando di giustificare una narrazione che, di fatto, legittima lo sfruttamento lavorativo.
La risposta del brand, invece di placare gli animi, li infiamma ulteriormente. Rifiutano di ammettere l'errore, bloccano i commenti sui social e bannano utenti critici, tra cui lo scrittore Cristian Raimo. Questo tipo di gestione della crisi non fa altro che alimentare il fuoco della polemica, dimostrando una scarsa comprensione delle dinamiche comunicative moderne. È fondamentale ricordare che le scuse autentiche devono essere composte da tre elementi: ammettere l'errore, assumersi la responsabilità e proporre una soluzione. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sembra dimenticare questi principi fondamentali, scegliendo invece di inasprire il conflitto.
La lezione che possiamo trarre è chiara: in un'era in cui la comunicazione viaggia alla velocità della luce, è essenziale essere preparati e consapevoli delle implicazioni di ogni messaggio lanciato al pubblico. Anche un errore all'apparenza piccolo può diventare un boomerang devastante per l'immagine di un brand. Vi invito a riflettere su questi aspetti e a condividere le vostre opinioni. E come sempre, iscrivetevi al canale per rimanere aggiornati sulle prossime puntate!

I contenuti dell'Episodio #926
In questo episodio di Ciao Internet, mi addentro nei dettagli di una crisi comunicativa inaspettata e mal gestita del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Analizzo il caso di uno spot controverso che ha sollevato polemiche per l'infantilizzazione e lo sfruttamento del lavoro rappresentati nel personaggio di Renatino, un dipendente fittizio che lavora 365 giorni all'anno. Attraverso questo esempio, esploro le implicazioni della comunicazione aziendale mal calibrata e come essa possa sfociare in una crisi reputazionale.