Parlare in pubblico è un privilegio e un onere che richiede preparazione e sensibilità, come dimostrato dal caso di Elisabetta Franchi. Durante un evento promosso da PricewaterhouseCoopers, Franchi ha espresso opinioni che hanno sollevato un vespaio di critiche, affermando di non assumere donne sotto i quarant'anni per ruoli di potere. Ha giustificato questa scelta sostenendo che un imprenditore non può permettersi l'assenza di un manager per due anni, implicando che le donne potrebbero assentarsi per motivi familiari.
Queste dichiarazioni sollevano seri problemi legali, poiché discriminano non solo in base al genere ma anche all'età, una pratica vietata dalla legge. Franchi ha ulteriormente complicato la situazione ammettendo di preferire uomini per ruoli di responsabilità, un'affermazione che potrebbe portare a cause legali da parte di candidati scartati.
La sua visione tradizionale dei ruoli di genere, secondo cui le donne hanno un "dovere" biologico di occuparsi della famiglia, è stata percepita come retrograda. Nonostante le critiche, Franchi ha tentato di giustificarsi dichiarando che il suo staff è composto per l'80% da donne, ma ha omesso che solo una piccola percentuale ricopre ruoli dirigenziali.
Le scuse rilasciate sono state giudicate inadeguate e hanno ulteriormente danneggiato la sua immagine pubblica. La mancanza di una strategia di comunicazione efficace ha messo in luce l'importanza di affidarsi a professionisti per gestire situazioni di crisi e minimizzare i danni reputazionali. La vicenda di Elisabetta Franchi è un esempio lampante di come una cattiva gestione della comunicazione possa avere conseguenze durature e negative per un'azienda.

In questa Puntata
Elisabetta Franchi, leader della Maison di Moda omonima, ha suscitato polemiche con dichiarazioni pubbliche che evidenziano discriminazioni di genere e di età nelle sue pratiche aziendali. Le sue affermazioni, che preferiscono manager uomini e donne oltre una certa età, sollevano questioni legali e reputazionali. Le scuse successive risultano inefficaci, evidenziando la necessità di una gestione professionale delle crisi comunicative.