Perché gli Youtuber fanno i cretini e quanto guadagno su YouTube

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 08.11.2022

Copertina del video: 1078. Perché gli Youtuber fanno i cretini e quanto guadagno su YouTube

I contenuti dell'Episodio #1078

In questa puntata di Ciao Internet, affronto una questione che mi viene spesso sollevata: perché gli YouTuber tendono a produrre contenuti frivoli anziché impegnarsi in discorsi seri e socialmente rilevanti? Analizzo le diverse motivazioni che spingono le persone a diventare YouTuber, esplorando le dinamiche economiche e di visibilità che influenzano la scelta dei contenuti. Scoprirete perché, nonostante le apparenze, molti creatori di contenuti sono quasi obbligati a seguire un percorso che privilegia l'intrattenimento leggero.
Oggi voglio affrontare una domanda che mi viene spesso posta: perché gli YouTuber si concentrano su contenuti considerati frivoli piuttosto che su temi importanti e di interesse sociale? È una critica ricorrente rivolta a chi opera su YouTube, una piattaforma dove gran parte dei contenuti proposti sono percepiti come intellettualmente leggeri. Certo, ci sono esempi virtuosi come Breaking Italy o Giopizzi, ma molti ritengono che la maggioranza dei contenuti sia volutamente di basso profilo, un po' come accade con la televisione generalista.

In questo episodio, voglio chiarire perché molti YouTuber scelgono questa strada e perché, in molti casi, è l'unico modo per far sopravvivere il loro canale. Partiamo dalla domanda: perché qualcuno diventa YouTuber? Le motivazioni principali si possono dividere in tre categorie: passione, branding personale e necessità economica.

Per alcuni, YouTube è una passione. Sono persone che vogliono condividere i propri interessi e, a volte, riescono a trasformare questa passione in una professione. Tuttavia, il livello di impegno è spesso limitato dalla necessità di sopravvivere. Altri usano YouTube come strumento di branding personale. Anche io rientro in questa categoria: il mio obiettivo è costruire una followership per aumentare la visibilità di altre iniziative. Infine, ci sono quelli che devono guadagnare per sopravvivere.

Monetizzare un canale YouTube non è semplice. È necessario accumulare milioni di visualizzazioni per ottenere un reddito decoroso. Per esempio, per guadagnare 2.000 euro al mese, un canale deve fare circa un milione di visualizzazioni mensili, dato che la media di guadagno è di circa 2 euro per mille visualizzazioni. La necessità di fare contenuti che attraggano un ampio pubblico spinge molti a creare video che siano "advertising friendly", cioè adatti agli inserzionisti.

Parlare di argomenti controversi può portare a una riduzione della monetizzazione e della visibilità dei video. I contenuti che trattano temi delicati possono essere penalizzati dall'algoritmo di YouTube, riducendo le raccomandazioni e, di conseguenza, la crescita del canale. Questo crea un circolo vizioso in cui i creatori di contenuti sono incentivati a produrre video meno impegnati per garantire la sostenibilità del loro lavoro.

La stessa dinamica si ripete nella televisione tradizionale, dove i contenuti sono spesso modellati per essere sicuri per gli inserzionisti. Anche il patronato digitale, dove le persone sostengono economicamente i creatori, è una soluzione, ma non funziona per tutti, specialmente per chi sta iniziando.

In definitiva, non è sempre colpa dello YouTuber se i contenuti sono leggeri. Spesso è una questione di sopravvivenza e di adattamento a un sistema dominato dagli inserzionisti. Speriamo che, col tempo, possa emergere un modo per supportare contenuti più vari e significativi senza penalizzare i creatori.