Ecco come scovare i contenuti scritti da ChatGPT e GPT-3 con un Tool. Forse...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 01.02.2023

Copertina del video: Ecco come scovare i contenuti scritti da ChatGPT e GPT-3 con un Tool. Forse... #1111

I contenuti dell'Episodio #1111

In questa puntata di Ciao Internet, mi sono immerso nel mondo del nuovo classificatore rilasciato da OpenAI, progettato per determinare se un testo è stato scritto da un'intelligenza artificiale come GPT-3. Condivido i miei esperimenti personali e le riflessioni sulle implicazioni pratiche e etiche di questa tecnologia, cercando di scoprire se davvero possiamo fare affidamento su tali strumenti per distinguere tra contenuti generati da umani e quelli generati da AI.
Ciao Internet, oggi parliamo di una novità davvero interessante nel campo della tecnologia AI. OpenAI ha rilasciato un nuovo classificatore che dovrebbe aiutarci a capire se un testo è stato scritto da GPT-3. Questo è un argomento che tocca molti di noi, che si tratti di colleghi, clienti o studenti. Per capirci qualcosa di più, ho deciso di testare personalmente questo classificatore, così voi non dovete farlo.

Ho iniziato con un po' di scetticismo, perché, leggendo l'articolo di OpenAI, sembra che il classificatore abbia una precisione piuttosto bassa. In lingua inglese, riesce a identificare correttamente solo il 26% dei testi AI come tali, e nel 9% dei casi sbaglia del tutto. Ho voluto mettere alla prova queste statistiche con una serie di test personali.

Per prima cosa, ho testato un famoso articolo del Guardian, dichiaratamente scritto da GPT-3. Il classificatore, però, lo ha identificato come "very unlikely" che sia stato scritto da AI, il che è ironico visto che l'autore stesso conferma il contrario. Al contrario, un testo scritto da me e Daniele Chieffi è stato segnalato come "likely AI generated", cosa che non credo avrebbe reso felice Daniele.

Ho provato anche a generare un testo in inglese direttamente con GPT-3, e il classificatore ha finalmente dato un verdetto più coerente, sebbene non del tutto certo. Infine, utilizzando un servizio di parafrasi come Quillbot, il classificatore ha avuto ancora più difficoltà a determinare la reale origine del testo.

Questi esperimenti mi portano a riflettere su alcune questioni fondamentali. In primis, quanto sia davvero utile sapere se un testo è stato scritto da una macchina o meno, soprattutto se il risultato finale soddisfa comunque le nostre aspettative. Inoltre, penso che il vero valore di strumenti come GPT-3 risieda nella capacità di liberare tempo per migliorare e perfezionare un lavoro, piuttosto che nel sostituirsi completamente all'input umano.

Infine, rifletto sul ruolo dell'AI nel contesto educativo. Credo che, piuttosto che preoccuparci di scoprire se uno studente ha utilizzato GPT-3, dovremmo concentrarci su come stimolare il pensiero critico e il ragionamento. Come docente, sono propenso a lasciare che gli studenti utilizzino le risorse a disposizione, purché dimostrino una comprensione profonda del materiale.

In conclusione, il classificatore di OpenAI, al momento, sembra più una curiosità che uno strumento affidabile. Continuerò a esplorare il mondo delle AI generative e vi invito a iscrivervi al canale per restare aggiornati. Grazie per avermi ascoltato, e ci vediamo alla prossima puntata.