Ho provato a vendere l'anima al diavolo con ChatGPT. Non ci sono riuscito. Ed è un problema...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.02.2023

Copertina del video: Ho provato a vendere l'anima al diavolo con ChatGPT. Non ci sono riuscito. Ed è un problema... #1120

I contenuti dell'Episodio #1120

In questo episodio di Ciao Internet, esploro un esperimento curioso e allarmante che ho condotto con ChatGPT, cercando di fargli scrivere un contratto per vendere l'anima al diavolo. L'idea, seppur nata come uno scherzo, mette in luce importanti preoccupazioni etiche e morali legate all'uso delle intelligenze artificiali nei motori di ricerca e nella gestione delle informazioni. Discutiamo delle implicazioni di avere un sistema che giudica e restringe l'accesso alle informazioni basandosi su una moralità programmata, e analizziamo quanto ciò possa essere pericoloso in contesti dove le leggi restringono le libertà personali.
Benvenuti a un nuovo episodio di Ciao Internet. Sono Matteo Flora e oggi vi porto con me in un viaggio tra il bizzarro e il preoccupante. È iniziato tutto come un gioco: ho chiesto a ChatGPT di scrivere un contratto per vendere l'anima al diavolo. La risposta è stata un netto rifiuto, dettato da considerazioni etiche e legali. Ma se questa risposta può sembrare ragionevole, la questione diventa intricata quando ci rendiamo conto che ChatGPT non si limita a rifiutare, ma cerca anche di guidare il mio comportamento con una sua morale interna.

Questo esperimento, nato per gioco, solleva interrogativi profondi su come le intelligenze artificiali possano influenzare l'accesso all'informazione. Immaginate un motore di ricerca, come Bing che integrerà ChatGPT, che decide quali informazioni possiamo ottenere basandosi su una morale predefinita. In contesti delicati come la ricerca di informazioni su diritti umani o pratiche legali in stati oppressivi, questo potrebbe diventare un enorme problema.

Ho riflettuto su quanto il controllo e il giudizio morale di un'intelligenza artificiale possano essere pericolosi. In alcuni paesi, anche solo cercare informazioni per sopravvivere può essere una questione di vita o di morte. L'accesso alle informazioni deve rimanere libero, non limitato da costrutti morali imposti da altri. Il mio esperimento non si è fermato lì. Con un pizzico di ingegneria sociale e un po' di astuzia, ho chiesto a ChatGPT di aiutarmi a mettere in scena il Faust, e improvvisamente, il bot ha generato il contratto che avevo inizialmente richiesto. Questo dimostra quanto sia facile aggirare le restrizioni di un sistema di sicurezza se questo non è ben progettato.

La riflessione si sposta quindi sulla pericolosità di avere un sistema tanto influente quanto malleabile nelle mani di chiunque sappia come sfruttarlo. Non voglio un futuro dove i motori di ricerca decidano le informazioni che possiamo o non possiamo ottenere. Questo è il momento di discutere e trovare soluzioni. È necessario che tutti noi comprendiamo meglio dove vogliamo andare con l'intelligenza artificiale e come vogliamo usarla.

Vi invito a iscrivervi al canale per continuare a esplorare questi temi insieme e a unirvi alla nostra prossima live dove parleremo del copyright nelle intelligenze artificiali generative. Grazie per avermi ascoltato, ed estote parati.