COLPA di SIAE: l'audizione di Meta e SIAE spiega perché la musica è sparita da IG e FB...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 31.03.2023

Copertina del video: COLPA di SIAE: l'audizione di Meta e SIAE spiega perché la musica è sparita da IG e FB... #1132

I contenuti dell'Episodio #1132

In questo episodio di Ciao Internet, affrontiamo la controversa vicenda tra Meta e SIAE, analizzando l'audizione parlamentare che ha portato alla luce nuovi dettagli. Dopo aver esaminato gli errori di Meta e le richieste di SIAE, arriviamo a identificare chiaramente le responsabilità della situazione attuale. Con una narrazione dettagliata e una critica incisiva, esploriamo le dinamiche di potere e le strategie di comunicazione adottate dalle parti in causa.
Ciao Internet, sono Matteo Flora e oggi ci immergiamo nelle acque turbolente della disputa tra Meta e SIAE, esplorando l'audizione parlamentare che ha rivelato tante informazioni nuove. Abbiamo finalmente i dati per capire di chi è la colpa, e non è solo un'opinione personale: lo dicono direttamente i protagonisti, SIAE e Meta.

Abbiamo già discusso in passato della scomparsa dei contenuti licenziati da SIAE su Instagram, ma ieri abbiamo assistito a una vera e propria sequenza di eventi in audizione parlamentare, in cui SIAE ha ricevuto una pioggia di critiche. Non c'è stata solo una semplice audizione, ma uno spettacolo degno di un film di Bud Spencer e Terence Hill!

L'audizione integrale purtroppo non è disponibile, ma grazie a Key4Beats possiamo accedere alla trascrizione completa. In questo episodio, analizziamo tre punti fondamentali: gli errori commessi da Meta, le dinamiche della contrattazione e, infine, la questione delle responsabilità.

Partiamo dagli errori di Meta. Prima di tutto, la mancanza di trasparenza: Meta ha chiesto che l'audizione non fosse resa pubblica. Un segnale poco positivo, considerando che i dati sugli ascolti delle opere in Italia non sono stati condivisi. Questo comportamento potrebbe essere legato a strategie di contrattazione in corso con altri soggetti in Europa, ma resta comunque una mossa discutibile.

Passiamo a SIAE, che ha chiesto quattro volte l'importo del precedente contratto e ha rifiutato qualsiasi offerta inferiore al 310% in più. Una posizione di forza che si è rivelata un azzardo. Meta ha proposto una proroga per continuare le negoziazioni, ma SIAE ha rifiutato, dimostrando una chiara volontà di forzare la mano.

Le informazioni emerse rivelano che Meta ha chiesto una proroga alle stesse condizioni precedenti, ma SIAE ha rifiutato, preferendo far scadere il patto di non belligeranza. Da quel momento, Meta ha dovuto rimuovere i contenuti, non avendo più i diritti. SIAE ha cercato di mantenere il coltello dalla parte del manico, ma si è ritrovata con una paperetta di gomma.

La comunicazione di SIAE è stata altrettanto disastrosa. Il presidente Salvatore Nastasi ha paragonato Meta a un dittatore nordcoreano, un'affermazione poco saggia che ha esacerbato i toni. Le risposte fornite non reggevano e i comunicati stampa erano confusi e mal strutturati.

In conclusione, la situazione è chiara: SIAE ha cercato di dettare legge senza considerare le conseguenze. La loro strategia di comunicazione è stata inefficace e ha mancato di professionalità. Continuerò a seguire la vicenda e vi invito a condividere le vostre opinioni. Grazie per avermi seguito oggi, ci vediamo presto con nuovi aggiornamenti.