Tutti gli articoli che i GIORNALI cancellano e non vogliono farvi vedere

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 17.05.2024

Copertina del video: Tutti gli articoli che i GIORNALI cancellano e non vogliono farvi vedere #1236

I contenuti dell'Episodio #1236

In questo episodio di Ciao Internet, mi immergo nel complesso tema del diritto all'oblio e delle sue applicazioni sbagliate, rivelando come alcune pratiche di deindicizzazione siano gestite in modo inefficace. Condivido esempi concreti e spiego perché è fondamentale migliorare il sistema attuale.
Benvenuti a Ciao Internet! Sono Matteo Flora e oggi voglio discutere di un tema che, a mio avviso, è tanto importante quanto frainteso: il diritto all'oblio. Come forse sapete, questo concetto si riferisce alla possibilità di richiedere la cancellazione di informazioni personali che non rappresentano più la nostra vita attuale. Tuttavia, il problema non risiede nel diritto in sé, ma piuttosto nel modo in cui viene implementato.

Prendiamo, ad esempio, il caso di una persona che, da giovane, ha commesso un errore e ora desidera che quelle informazioni non siano più facilmente accessibili. La procedura corretta prevede la deindicizzazione dei contenuti dai motori di ricerca, piuttosto che la cancellazione degli articoli dai siti di news. Il vero danno, infatti, avviene quando cercando il nome di una persona su Google emergono vecchi articoli senza che ci sia alcun aggiornamento sul loro esito.

Purtroppo, la deindicizzazione viene spesso gestita in modo approssimativo. Un elemento cruciale di questa discussione è il file robots.txt, che dovrebbe essere utilizzato per impedire ai motori di ricerca di indicizzare determinati contenuti. Tuttavia, troppi siti lo utilizzano in maniera scorretta, rendendo pubbliche le liste di articoli che dovrebbero essere rimosse. Questo crea una situazione paradossale: chiunque può vedere quali contenuti sono stati nascosti, vanificando il concetto stesso di diritto all'oblio.

Esistono metodi più intelligenti e discreti per gestire la deindicizzazione. I motori di ricerca, infatti, offrono strumenti ai webmaster per rimuovere in modo silente i contenuti indesiderati. Inoltre, è possibile inserire istruzioni specifiche nel codice delle pagine web per impedire l'indicizzazione. Queste soluzioni sono meno appariscenti e più rispettose della privacy.

Mi sono battuto per questo cambiamento per oltre dieci anni, parlando in numerose occasioni pubbliche e private. È fondamentale che giornalisti, editori e piattaforme comprendano l'importanza di gestire correttamente il diritto all'oblio. In questo modo, proteggiamo non solo le persone coinvolte, ma anche l'integrità dell'informazione stessa.

Se questo argomento vi interessa e volete approfondire, vi invito a condividere questo episodio e a coinvolgere nei vostri network persone che potrebbero essere interessate o direttamente coinvolte. E, naturalmente, non dimenticate di iscrivervi al canale per continuare a ricevere aggiornamenti su temi di tech policy e tutela della privacy.