Ciao a tutti, in questo episodio voglio affrontare una questione cruciale: quanto siamo davvero pronti a gestire l'impatto delle intelligenze artificiali nel nostro tessuto economico e sociale? Partiamo da un punto fondamentale: le AI non stanno sostituendo le professioni, ma stanno modificando profondamente la struttura dei team e delle competenze necessarie. Immaginate un processo dove la ridondanza viene eliminata; l'AI consente a una sola persona di fare il lavoro di molti, aumentando esponenzialmente la produttività. Ho già visto clienti che hanno ridotto il personale junior proprio perché le AI coprono quel lavoro di base che prima richiedeva numerosi tentativi e correzioni.
Ma qui emerge un problema enorme: come impariamo? Il mio socio, Massimo, un industriale pragmatico, dice che si impara solo a calci in culo e a facciate. È un percorso di crescita che viene spesso vissuto nel ruolo junior, uno spazio di apprendimento fondamentale che rischiamo di perdere. Non abbiamo ancora trovato un modo alternativo per insegnare e imparare che non passi per l'errore e la correzione. Questo è un problema che dobbiamo affrontare urgentemente, perché senza la possibilità di imparare dagli errori, come possiamo formare i nuovi professionisti?
Il secondo grande problema riguarda la consumerizzazione delle intelligenze artificiali. Oggi, chiunque può integrare algoritmi di AI nelle proprie soluzioni, spesso senza un'adeguata comprensione delle implicazioni. Questo porta a un uso superficiale delle AI, in cui anche un sistema come GPT può sembrare più efficiente di un essere umano in molti casi, ma che nasconde enormi bias e limitazioni. Pensate che esistono ricerche che dimostrano come GPT venga utilizzato per scremare CV, nonostante i suoi noti difetti in questo ambito.
Infine, c'è il problema del monopolio dell'innovazione. Oggi, poche grandi aziende detengono il potere di definire cosa sia possibile nel mondo dell'AI, limitando l'accesso a chi non ha le risorse per ritraine modelli open source. Questo non solo crea un dislivello economico, ma accentua il controllo che questi colossi hanno sul futuro dell'innovazione.
E poi c'è la questione delle allucinazioni delle AI. Un recente studio dimostra matematicamente che le allucinazioni sono inevitabili. Pensate alle implicazioni di questo fatto con normative come l'AI Act, che richiede che le AI non producano informazioni false. È un problema che richiede un ripensamento radicale delle nostre aspettative e dei nostri standard normativi.
L'allineamento delle AI con valori etici e morali è un altro campo di battaglia. È un processo complesso e imperfetto che richiede l'intervento umano per guidare le intelligenze artificiali verso decisioni etiche. Ma siamo davvero pronti ad accettare che ci saranno errori, anche mortali, come parte del progresso tecnologico?
In conclusione, è cruciale che chiunque, soprattutto i giovani, si incazzi e si impegni nel capire e plasmare il futuro delle AI. Ci troviamo di fronte a decisioni che avranno un impatto duraturo e irreversibile sulla nostra società. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di pensatori critici che possano guidare questa evoluzione in modo responsabile e etico.

I contenuti dell'Episodio #1258
In questo episodio di "Ciao Internet", esploro le sfide e le opportunità legate all'adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Mi soffermo su come l'automazione non sostituisca le professioni, ma riduca la ridondanza nei team, e discuto i problemi legati all'apprendimento e alla consumerizzazione delle AI. Concludo con una riflessione sulle implicazioni etiche e normative, sottolineando la necessità di accettare i rischi legati all'uso crescente delle AI.