Libano e cercapersone di Hezbollah esplosi: Israele, cyber e supply-chain attack #1321

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 18.09.2024

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In questa Puntata

Un attacco cyber di proporzioni straordinarie ha colpito gli operativi di Hezbollah in Libano, con migliaia di pager esplosi simultaneamente, causando feriti e morti. L'operazione, attribuita ai servizi segreti israeliani, rappresenta un esempio di guerra digitale che ha trasformato un'azione cibernetica in un effetto fisico devastante, sollevando questioni di diritto internazionale e di strategia militare.
In questo episodio, discuto con Stefano Mele, esperto di cyber warfare, di un attacco senza precedenti che ha visto esplodere simultaneamente migliaia di pager appartenenti agli operativi di Hezbollah in Libano. L'attacco, probabilmente orchestrato dai servizi segreti israeliani, ha causato un numero significativo di feriti e morti, rappresentando uno dei più grandi esempi di guerra digitale che conosciamo.

I pager, dispositivi utilizzati per ricevere messaggi cifrati, sono stati scelti per la loro lunga durata della batteria e la minore vulnerabilità rispetto agli smartphone. Tuttavia, l'attacco ha dimostrato che anche questi dispositivi possono essere trasformati in armi letali. L'esplosione simultanea di circa 3000 dispositivi suggerisce un'operazione altamente sofisticata, con due ipotesi principali: o i pager erano dotati di un dispositivo di autodistruzione attivato da remoto, o sono stati intercettati e modificati con esplosivi prima della consegna.

Stefano Mele sottolinea la complessità tecnica dell'attacco, paragonandolo a operazioni precedenti come Stuxnet, dove un malware ha danneggiato le centrifughe nucleari in Iran. L'attacco ai pager rappresenta un'evoluzione della guerra cibernetica, dove il cyber diventa cinetico, cioè produce effetti fisici concreti. Questo solleva anche questioni di diritto internazionale, poiché colpire operativi in uno stato terzo potrebbe essere considerato un atto di guerra.

L'operazione non solo ha causato danni fisici, ma ha anche un impatto psicologico significativo sugli operativi di Hezbollah, trasmettendo il messaggio che sono vulnerabili ovunque si trovino. Questo tipo di attacco non convenzionale potrebbe intensificare ulteriormente il conflitto nella regione, con Hezbollah che ha già annunciato ritorsioni.

🎙️ Ospite: Stefano Mele, avvocato e partner dello studio legale Gianni Origoni, esperto di cyber warfare e politica internazionale.