Ho avuto il piacere di discutere con Stefano Capaccioli, off-council di 42 law firm, riguardo a una scoperta significativa nel campo della tassazione delle criptoattività. Durante un'attenta analisi delle normative fiscali, Stefano ha scoperto che l'aliquota applicata alle plusvalenze e ad altri proventi derivanti dalle criptoattività dovrebbe essere del 12,50%, in conformità con una vecchia normativa del 1997, invece dell'attuale 26% imposto dal software di dichiarazione dei redditi.
Questo errore deriva da una mancata modifica della legge di bilancio del 2022, che ha lasciato invariata l'applicazione dell'aliquota del 12,50% per le criptoattività. Nonostante le istruzioni e i modelli della dichiarazione dei redditi impongano il 26%, la legge non supporta questa aliquota per le criptoattività. La scoperta è stata confermata anche da un dossier degli uffici studi della Camera e del Senato, che ha sollecitato il governo a correggere questa discrepanza.
Per aiutare i contribuenti a ottenere il rimborso delle tasse pagate in eccesso, abbiamo creato una pagina su matteoflora.com/criptotax, dove sono disponibili spiegazioni dettagliate e modelli di istanza di rimborso. Non è necessario iscriversi o lasciare dati personali per accedere a queste risorse. La situazione attuale offre quindi un'opportunità unica per recuperare il 13,50% delle tasse già pagate.
Stefano ha sottolineato che, in campo tributario, l'aliquota è un elemento essenziale del tributo e deve essere imposta dalla legge. Pertanto, non è possibile applicare retroattivamente una modifica all'aliquota. È importante che i contribuenti agiscano per chiedere il rimborso, poiché l'aliquota corretta è chiaramente stabilita al 12,50%.
🎙️ Ospite: Stefano Capaccioli, off-council di 42 law firm, esperto in diritto tributario e criptoattività.

In questa Puntata
Una falla normativa nella tassazione delle criptoattività potrebbe permettere ai contribuenti di ottenere un rimborso significativo. L'aliquota attualmente applicata del 26% risulta essere superiore a quella corretta del 12,50%, come previsto dalle norme vigenti, offrendo così la possibilità di recuperare parte delle imposte già versate.