Ciao Internet, oggi sono a Palermo e vi porto una riflessione su un argomento importante che riguarda la comunicazione di crisi. Non parlerò nel dettaglio del caso di stupro di gruppo a Palermo, né della sentenza di condanna dai 4 ai 7 anni, poiché non sono qui per giudicare la giustizia delle pene. Il focus della puntata è invece il modo in cui i media hanno trattato la notizia, con un titolo che definisce la sentenza "pesantissima". Questo tipo di giornalismo strillato ha, a mio avviso, superato il limite.
Definire le pene "pesantissime" è un errore, poiché non rappresentano nemmeno una frazione significativa del massimo possibile. Un titolo del genere riduce la gravità della situazione e manca di rispetto verso le donne che leggono e possono sentirsi offese da una tale banalizzazione. Mi piace pensare che si tratti di un caso di semplice stupidità del titolista, magari mosso da logiche di clickbait, piuttosto che di malizia. Tuttavia, non possiamo accettare che la comunicazione sia trattata in modo così superficiale e inadeguato, soprattutto su temi così delicati.
Nel 2024, è fondamentale che i giornalisti siano sensibili e capaci di comprendere l'impatto delle loro parole. Un titolo del genere non è solo un errore, ma un’offesa che dovrebbe essere sanzionata. La professione giornalistica richiede responsabilità e capacità di trattare notizie con il rispetto che meritano sia le vittime che i lettori. È il momento di fare un cambiamento, di pretendere una comunicazione più responsabile e rispettosa. Ecco le mie riflessioni, e come sempre, sono curioso di sapere la vostra opinione. Grazie per avermi ascoltato, e ricordate: estote parati.

I contenuti dell'Episodio #1342
In questa puntata di Ciao Internet, vi parlo da un meraviglioso museo di Palermo, per affrontare un tema che mi sta molto a cuore: il ruolo del giornalismo nel comunicare eventi delicati, come lo stupro di gruppo avvenuto proprio a Palermo. Non mi addentro nei dettagli del caso o nelle sentenze, ma mi concentro su come la comunicazione possa spesso sminuire o distorcere la percezione pubblica attraverso titoli sensazionalistici e clickbait, che possono ferire e sminuire la gravità delle situazioni.