“Sentenza Pesantissima”: Il caso di Palermo e i titoli Clickbait #1342

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.11.2024

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In questa Puntata

La narrazione mediatica attorno a un caso di stupro di gruppo a Palermo solleva questioni sulla responsabilità del giornalismo nel trattare titoli sensazionalistici. Le pene inflitte, seppur significative, non giustificano il termine "pesantissime" utilizzato da alcuni media, che rischia di minimizzare la gravità dell'atto e di offendere le sensibilità delle donne e delle vittime.
Mi trovo a Palermo, in un contesto che mi spinge a riflettere su un tema di comunicazione particolarmente delicato: il modo in cui i media trattano le notizie di cronaca nera, in particolare il caso di stupro di gruppo che ha recentemente scosso la città. Le sentenze emesse, che vanno dai 4 ai 7 anni di reclusione, sono state descritte da alcuni titoli giornalistici come "pesantissime". Tuttavia, un'analisi delle pene massime previste per tali reati dimostra che queste sentenze non si avvicinano neanche lontanamente al massimo edittale previsto dalla legge.

L'uso del termine "pesantissime" non solo distorce la realtà dei fatti, ma rischia di sminuire la gravità dell'atto stesso, creando una narrazione distorta che può avere ripercussioni negative sulla percezione pubblica e sulla sensibilità delle donne, in particolare quelle che hanno vissuto esperienze simili. È fondamentale considerare l'impatto che un titolo del genere può avere sugli stakeholder, ovvero tutte quelle persone che sono in qualche modo toccate dalla notizia.

Voglio credere che dietro a questi titoli ci sia solo una certa superficialità o un tentativo di fare clickbaiting, piuttosto che una malizia intenzionale. Tuttavia, ciò non giustifica la mancanza di responsabilità e professionalità nel trattare argomenti così delicati. Un titolo sensazionalistico non può essere giustificato come un semplice errore o una svista; è un segno di inadeguatezza da parte di chi ha il compito di informare il pubblico in modo corretto e rispettoso.

In un'epoca in cui la sensibilità e la precisione sono essenziali, è imperativo che i giornalisti e i media in generale adottino un approccio più responsabile nella scelta delle parole e nel modo di presentare le notizie. Solo così si può sperare di evitare che simili episodi si ripetano e che il giornalismo possa tornare a essere una fonte affidabile e rispettata di informazione.