Abbiamo affrontato il tema della rimozione dei contenuti maranza da piattaforme come TikTok e YouTube, un'azione intrapresa da Agcom per contrastare l'incitamento all'odio. La questione si focalizza su chi ha il potere di decidere cosa debba essere rimosso dalla rete. Il commissario Agcom, Capitanio, ha dichiarato che i video maranza sono stati eliminati con successo, in quanto promotori di contenuti pericolosi e di rivalità tra Nord e Sud Italia. Questi video avrebbero alimentato tensioni tra napoletani e la comunità marocchina, incrementando l'odio e la xenofobia.
L'intervento di Agcom si basa sul regolamento del 2023, che permette la rimozione immediata di contenuti che istigano all'odio etnico, religioso e sessuale, o che ledono la dignità umana e il benessere dei minori. YouTube ha agito rapidamente per evitare sanzioni che possono arrivare fino a 250.000 euro. Tuttavia, la questione della censura si fa pressante; la rimozione di contenuti può infatti aumentare la loro attrattiva, alimentando un fenomeno di mitizzazione e spingendo gli utenti verso piattaforme meno regolamentate come Telegram.
Questo scenario è previsto dal Digital Services Act, che consente a soggetti come Agcom di influenzare le tecniche di censura delle piattaforme. Tuttavia, il rischio di scivolare verso una censura eccessiva è reale. La collaborazione tra autorità nazionali e big tech è sempre più orientata a una pressione sanzionatoria piuttosto che a una mediazione. È importante che i contenuti rimossi siano ben documentati e trasparenti per evitare che la libertà di espressione venga ingiustamente limitata.
Il caso Agcom rappresenta un esempio di regolamentazione necessaria, ma pone interrogativi sulla trasparenza e sull'equilibrio tra sicurezza online e libertà di espressione. La responsabilità editoriale di chi produce contenuti è cruciale, ma deve essere gestita con attenzione per evitare che contenuti legittimi vengano erroneamente censurati. La trasparenza e l'equilibrio tra libertà e controllo sono essenziali per garantire un internet più sicuro e libero.

In questa Puntata
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha ordinato la rimozione di contenuti online che incitano all'odio, in particolare quelli della cosiddetta "challenge dei maranza". Questa decisione solleva dibattiti sulla censura e sulla regolamentazione dei contenuti web, evidenziando i rischi di mitizzazione dei contenuti rimossi e la migrazione verso piattaforme meno regolamentate. La questione centrale riguarda l'equilibrio tra libertà di espressione e controllo dei contenuti dannosi.