L'AI Literacy sarà obbligatoria: cosa sapere e perché è un bene

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.04.2025

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I contenuti dell'Episodio #1395

In questo episodio di Ciao Internet, discutiamo dell'importanza dell'AI Literacy, come previsto dall'AI Act. Vi racconto come le aziende stanno affrontando l'obbligo di fornire formazione sull'intelligenza artificiale ai dipendenti, non solo ai tecnici, ma a tutti coloro che la utilizzano e interagiscono con essa. Un cambiamento epocale che richiede un'alfabetizzazione diffusa su rischi e opportunità della tecnologia, con un focus su privacy, rischi legali e pregiudizi.
Ciao Internet! Oggi parliamo di un argomento che sta diventando sempre più centrale nel mondo del lavoro e della tecnologia: l'AI Literacy. Con l'introduzione dell'AI Act, le aziende saranno obbligate a fornire formazione sull'intelligenza artificiale a tutti i dipendenti che la utilizzano, non solo ai tecnici. Questo non significa semplicemente sostituire i lavoratori con le macchine, ma piuttosto preparare tutti a un futuro in cui l'AI diventa parte integrante delle operazioni aziendali.

L'AI Literacy è una componente fondamentale dell'articolo 4 dell'AI Act, che prevede la creazione di un Living Repository di buone pratiche per implementare la literacy. Questo obbligo è rivolto a tutte le aziende che usano l'AI, con l'obiettivo di alfabetizzare i dipendenti in modo sufficiente su questa tecnologia. Non basta più un semplice corso introduttivo; serve una cultura profonda e diffusa che copra rischi, potenzialità e implicazioni dell'AI.

Aziende come Booking e IBM sono già all'opera, con programmi di formazione avanzati che insegnano ai dipendenti non solo le basi dell'AI, ma anche come utilizzarla efficacemente nei loro ruoli specifici. Ad esempio, Booking sta formando i legali sull'uso delle intelligenze artificiali di antifrode, mentre IBM offre corsi avanzati con Watson per spingere i dipendenti a sfruttare tutte le funzionalità dell'AI.

Le linee guida dell'AI Act richiedono che la formazione sia dettagliata e personalizzata, distinguendo tra programmatori, staff tecnico e altri ruoli aziendali, con un particolare focus su rischi legali, privacy e pregiudizi dell'AI. Questo rappresenta un cambio di paradigma rispetto ai tradizionali corsi di formazione, che spesso si limitavano a rilasciare certificati da appendere al muro.

Esiste un framework chiamato AI Literacy Competence Framework (ICA), che mira a fornire una griglia di competenze necessarie per comprendere le implicazioni tecniche e comportamentali dell'AI. Questo framework sottolinea l'importanza della consapevolezza reale delle implicazioni dell'AI, che può avere effetti discriminatori e influire sulle decisioni che impattano le persone.

Tuttavia, la sfida maggiore potrebbe essere culturale. Le aziende devono superare la resistenza al cambiamento e insegnare ai dipendenti come utilizzare e contestualizzare l'AI nel loro lavoro quotidiano. L'Europa, attraverso l'AI Act, cerca di governare l'innovazione e i rischi, imponendo standard educativi diffusi e importanti.

In conclusione, l'AI Literacy rappresenta una svolta importante e necessaria. È un'ascesa normativa che mira a migliorare la qualità del lavoro e della vita, preparando le persone a utilizzare l'AI in modo etico e consapevole. Continueremo a seguire l'evoluzione di questo tema, quindi restate sintonizzati su Ciao Internet!