In questo episodio, mi concentro su un fenomeno sempre più diffuso: il "mathwashing", ovvero l'attribuzione di colpe agli algoritmi per giustificare comportamenti personali inappropriati. Recentemente, un individuo ha affermato che un messaggio offensivo contro una figura politica è stato generato da ChatGPT. Tuttavia, questa è una palese falsità, poiché i modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT sono progettati per evitare di generare contenuti offensivi o minacciosi. Ho dimostrato come, anche chiedendo esplicitamente a ChatGPT di formulare un messaggio di odio, la risposta sia stata ferma nel rifiutare tale richiesta, sottolineando l'importanza del rispetto e della convivenza civile.
Questo tipo di scuse rappresenta un tentativo di deresponsabilizzazione, simile a quando si incolpa un hacker o si afferma che un cane ha mangiato i compiti. Nonostante i limiti etici e di bias degli algoritmi, spesso si dimostrano più avanzati nella gestione della morale rispetto a molte persone.
Passando al secondo tema, ho esplorato le conseguenze della pressione mediatica. La visibilità improvvisa e l'attenzione dei media possono essere schiaccianti, e non tutti sono preparati a gestirle. Ho discusso di come la visibilità su internet sia influenzata da vari fattori, tra cui la notorietà del mittente, del destinatario e l'attenzione generale del pubblico. La gestione della visibilità mediatica richiede competenze specifiche, e non tutti riescono a farlo efficacemente. Anche chi lavora nel settore può trovarsi sopraffatto, e la responsabilità personale diventa cruciale per evitare di cadere in trappole mediatiche.
In conclusione, è fondamentale riconoscere i propri errori e assumersi la responsabilità delle proprie azioni, piuttosto che cercare scuse facili. La gestione dell'attenzione mediatica è complessa e richiede esperienza e consapevolezza. Invito tutti a riflettere su questi temi e a seguirmi per ulteriori discussioni su tecnologia e policy.

In questa Puntata
L'episodio affronta il fenomeno del "mathwashing", ovvero l'uso improprio degli algoritmi come capro espiatorio per evitare responsabilità personali, con particolare riferimento all'utilizzo di ChatGPT come scusa per comportamenti inappropriati. Viene analizzata la pressione mediatica e le sue conseguenze psicologiche, sottolineando la necessità di responsabilità personale e la difficoltà di gestire l'attenzione dei media.