L'AI ora Lavora in TEAM: Google ci può battere TUTTI? Gemini 2.5 DeepThink.

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Google ha lanciato Gemini 2.5 Deep Think, un modello di intelligenza artificiale che utilizza il "Parallel Thinking" per affrontare problemi complessi, superando i benchmark di matematica e programmazione. Questa tecnologia, basata su una struttura di "Sparse Mixture of Experts", rappresenta un cambiamento di paradigma verso sistemi multi-agente collaborativi, sollevando questioni di sicurezza e accessibilità a causa del suo potenziale dual-use e dei costi elevati.
Google ha recentemente introdotto Gemini 2.5 Deep Think, un modello avanzato di intelligenza artificiale che non si limita a incrementare la potenza di calcolo, ma rivoluziona il modo in cui le macchine affrontano i problemi. Utilizzando una tecnica chiamata "Parallel Thinking", Gemini 2.5 esplora simultaneamente molteplici ipotesi e percorsi, imitando il lavoro di un team di esperti umani. Questo approccio ha permesso al modello di eccellere nei test più difficili, come quelli di matematica e programmazione, dove ha addirittura conquistato una medaglia di bronzo alle Olimpiadi Internazionali della Matematica.

La struttura di Gemini 2.5 si basa su un'architettura chiamata "Sparse Mixture of Experts" (MOE), che attiva solo gli esperti necessari per un compito specifico, combinando potenza ed efficienza. Tuttavia, questa innovazione ha un costo computazionale significativo, limitando l'accesso al modello ai soli abbonati del piano AI Ultra di Google. Inoltre, la versione accademica è riservata a pochi eletti.

Sul fronte della sicurezza, Google ha ammesso che il modello potrebbe essere utilizzato per scopi malevoli, come lo sviluppo di armi chimiche, biologiche, radiologiche o nucleari, rendendo necessaria una maggiore attenzione. La "model card" di Gemini 2.5 include avvisi sul potenziale dual-use, evidenziando il rischio di ampliare la superficie di attacco per coloro che potrebbero sfruttare tali capacità.

L'introduzione di Gemini 2.5 segna un cambiamento di paradigma, passando da un modello monolitico a un sistema multi-agente collaborativo, simile a un team di specialisti umani. Questo approccio risolve uno dei principali limiti delle intelligenze artificiali tradizionali: la fragilità nei processi multi-step. In un sistema a team, gli errori possono essere corretti da altri agenti, migliorando la robustezza e la profondità delle analisi.

Dal punto di vista della regolamentazione, questa tecnologia rappresenta una sfida, poiché le normative attuali non sono progettate per valutare sistemi complessi e interattivi come Gemini 2.5. La questione della sicurezza si intreccia con quella dell'accessibilità, creando un nuovo divario digitale tra chi può permettersi di accedere a queste tecnologie avanzate e chi no.

L'impatto di Gemini 2.5 potrebbe essere significativo, portando a un aumento delle soluzioni innovative e cambiando il nostro rapporto con la tecnologia. La narrazione tradizionale dell'uomo contro la macchina è superata; ora è una questione di uomo con un team di macchine contro altre macchine. Questo richiede nuove competenze, trasformando gli utenti in direttori d'orchestra di sistemi cognitivi complessi.

In conclusione, la vera notizia non è solo il successo di Gemini 2.5 nei test matematici, ma la sua capacità di fare squadra, spostando il confronto su un livello completamente nuovo. La sfida non è più costruire il motore più potente, ma progettare sistemi collaborativi che superano le capacità dei singoli componenti, richiedendo una nuova governance e un'etica dell'intelligenza artificiale.