Fake News: perché ora? La "Consumerizzazione della Propaganda"...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 26.04.2017

Copertina del video: 151. Fake News: perché ora? La

I contenuti dell'Episodio #151

Ciao Internet, sono Matteo Flora e oggi, in questo episodio speciale del 25 aprile, mentre mi godo una giornata di ferie, voglio prendermi il tempo per discutere a fondo di un tema che mi sta particolarmente a cuore: le fake news. Analizzerò le cinque parole chiave attorno a cui ruota il discorso - propaganda, fiducia, consumerizzazione, post-verità e paradigma - per esplorare come queste si intersecano nel nostro attuale panorama informativo e sociale.
Buongiorno a tutti e buon 25 aprile! Oggi ho un po' di tempo libero grazie alle ferie e voglio utilizzarlo per approfondire un tema che mi ha coinvolto molto nelle ultime settimane: le fake news. Dopo la mia partecipazione alla tavola rotonda della presidente Boldrini alla Camera sui temi del digitale e delle fake news, ho ricevuto numerosi messaggi e ho deciso di dedicare questo episodio a una riflessione più ampia e dettagliata.

Iniziamo con le cinque parole chiave che guidano la nostra discussione: propaganda, fiducia, consumerizzazione, post-verità e paradigma. La propaganda è un fenomeno antico, utilizzato da millenni per promuovere ideologie politiche. Non è un concetto nuovo, ma ha trovato nuove forme di espressione soprattutto a seguito della Seconda Guerra Mondiale con figure come Goebbels, che hanno sfruttato la comunicazione per creare una realtà alternativa. La propaganda oggi è più accessibile che mai, non è più appannaggio di poche élite, ma alla portata di molti grazie alla riduzione dei costi di produzione dei contenuti.

Il tema della fiducia è cruciale: la fiducia nel giornalismo tradizionale è diminuita drasticamente, non a causa della rete, ma per colpa dei giornali stessi che hanno spesso abdicato al loro ruolo di garanti dell'informazione, preferendo il sensazionalismo e il clickbait. Questo ha portato a un declino della stampa tradizionale e a un aumento della rilevanza delle fonti alternative, che però spesso mancano di codici deontologici e standard rigorosi.

Passiamo alla consumerizzazione. Un tempo, creare contenuti di qualità richiedeva investimenti enormi. Oggi, con poche centinaia di euro, chiunque può produrre contenuti di qualità televisiva. Questo ha portato a un fenomeno di democratizzazione dei media, ma anche a un aumento della propaganda "consumerizzata", dove molti possono accedere al mercato globale dell'informazione con costi minimi.

La post-verità è un altro concetto fondamentale. La menzogna ripetuta diventa verità, soprattutto in un ecosistema mediatico dove la verifica dei fatti è spesso secondaria rispetto alla velocità della pubblicazione. Campagne come quelle di Trump hanno mostrato come la comunicazione politica si sia spostata verso i nuovi media, bypassando i canali tradizionali.

Infine, il paradigma: come affrontare questo nuovo ecosistema? La risposta non è semplice. I tentativi di ristabilire la fiducia nella stampa tradizionale con misure punitive non funzioneranno a meno che non si affrontino le cause profonde della sfiducia. Potremmo vedere l'emergere di nuove forme di giornalismo partecipativo, dove i cittadini stessi si fanno carico della verifica e della produzione delle notizie, potenzialmente superando i limiti del giornalismo tradizionale.

Vi invito a condividere le vostre opinioni nei commenti, e vi ringrazio per avermi ascoltato in questo lungo episodio. Aspetto i vostri feedback e, come sempre, il vostro supporto tramite la condivisione del contenuto è fondamentale. Grazie e alla prossima!