Negli ultimi cinque anni, ho avuto l'opportunità di seguire una varietà di personaggi, dai grandi uomini d'affari ai capitani d'industria, dai VIP alle persone comuni, fino ai professionisti che si trovano a dover gestire la propria reputazione. Un problema fondamentale emerge per tutti loro: la comprensione dell'importanza di mantenere una presenza informativa costante. La rete, infatti, teme la mancanza di informazioni, una paura che ho definito "horror vacui reputazionale". Questo termine latino, che significa paura del vuoto, descrive perfettamente il timore della rete di fronte alla carenza di contenuti.
La dinamica è semplice: se non ci sono informazioni disponibili, la rete tende a colmare questi vuoti con supposizioni, illazioni, e spesso anche con vere e proprie menzogne. Questo fenomeno è evidente nei media di gossip, dove l'assenza di una starlet con il fidanzato per un breve periodo può scatenare speculazioni su una rottura imminente, o l'apparizione di un governante può essere interpretata come un segnale di problemi di salute.
Nella sfera online, dominata dai motori di ricerca, la mancanza di informazioni lascia spazio a contenuti non verificati e potenzialmente dannosi. Esempi di questo comportamento sono numerosi: clienti che, a distanza di anni, si trovano a dover affrontare vecchie storie che riemergono quando cercano il proprio nome su internet. Gli articoli pubblicati anni prima possono riemergere se un giornale decide di mettere online il suo archivio storico, portando alla ribalta episodi passati che si pensavano dimenticati.
La soluzione a questo problema non è il silenzio ma la comunicazione strategica. Parlare, ma non a vuoto. È fondamentale fornire informazioni precise e aggiornamenti costanti alla propria rete sociale, mantenendo un flusso informativo che presenti la nostra realtà attuale. Questa è la chiave per una strategia reputazionale efficace, che ci permette di controllare la narrativa intorno a noi e di prevenire che il vuoto venga riempito da informazioni potenzialmente dannose.
In conclusione, l'horror vacui reputazionale è un fenomeno reale che tutti noi dobbiamo affrontare. La migliore difesa è un'attenta gestione delle informazioni che decidiamo di condividere, creando una presenza online attiva e informativa che ci rappresenti accuratamente nel tempo.

I contenuti dell'Episodio #2
In questo episodio di "Ciao Internet", esploro il concetto di "horror vacui reputazionale", un termine che ho coniato per descrivere la paura della rete nei confronti della mancanza di informazioni. Discutiamo di come la rete tenda a riempire i vuoti informativi con supposizioni e illazioni, analizzando l'impatto che ciò ha sulla reputazione personale e professionale. Offro anche strategie su come affrontare e gestire la propria presenza online per evitare che il silenzio diventi il nostro peggior nemico.