216. Damnatio Mamoriae Digitale: c'è bisogno di normare quanto deve passare per essere dimenticati?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 20.07.2017

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In questa Puntata

La damnatio memoriae digitale rappresenta la condanna ad essere ricordati per sempre online per azioni passate, anche dopo aver scontato una pena o essere stati scagionati. L'episodio esplora la mancanza di regolamentazione su quanto a lungo queste informazioni debbano rimanere accessibili e discute l'idea di creare linee guida per la loro eventuale rimozione, stimolando una riflessione su giustizia e privacy nell'era digitale.
La damnatio memoriae, un concetto dell'antica Roma, si riferiva alla cancellazione totale di una persona dalla memoria collettiva. Nel contesto digitale odierno, questo concetto si è trasformato nella damnatio memoriae digitale, ovvero la condanna ad essere ricordati per sempre online per azioni passate, anche dopo aver scontato una pena o essere stati scagionati. Questa memoria digitale perpetua si scontra con i principi di espiazione e reintegrazione nella società, poiché le informazioni negative rimangono facilmente accessibili online, spesso oscurando le successive assoluzioni o la riabilitazione.

Un esempio comune è quello di individui indagati per un crimine che, nonostante l'assoluzione, continuano a essere associati alle accuse iniziali a causa della permanenza di articoli e menzioni online. Attualmente, esistono poche procedure per rimuovere o aggiornare queste informazioni, lasciando molti a chiedersi se sia giusto o sbagliato che tali dati rimangano pubblicamente disponibili.

Mi interrogo su come potrebbe essere normata questa condanna digitale. Dovrebbe esserci un limite temporale dopo il quale le informazioni vengono rimosse o aggiornate? È giusto che una condanna minore rimanga visibile per sempre quando la pena stessa è stata scontata anni fa? In un mondo dove la vera condanna può essere la reputazione danneggiata piuttosto che la reclusione, è essenziale discutere se e come regolare queste informazioni.

Questa riflessione solleva la questione della necessità di linee guida o regolamenti che stabiliscano quando e come le informazioni dovrebbero essere rimosse dai motori di ricerca e dai siti web. Forse è il momento di considerare la creazione di norme che bilancino il diritto all'oblio con il diritto all'informazione. Questa discussione potrebbe essere un ottimo punto di partenza per un dibattito più ampio, magari in un convegno o in un paper scientifico. Invito la comunità, specialmente i giuristi tra voi, a condividere le proprie opinioni e a contribuire a questo importante dialogo.