Inizio con una riflessione su una tendenza che ho notato su LinkedIn: la proliferazione di fotografie con vistosi décolleté o atteggiamenti provocatori. Non voglio sembrare puritano, anzi, sostengo pienamente il diritto di ognuno di esprimersi liberamente, anche attraverso la nudità. Tuttavia, mi chiedo perché scegliere di farlo su una piattaforma che dovrebbe essere dedicata al networking professionale.
Nel mondo dell'information technology e della programmazione, le donne sono ancora una minoranza, ma apportano un contributo unico e prezioso. Mi sembra quindi un controsenso che, invece di mettere in risalto le proprie competenze e capacità professionali, si scelga di puntare su un'immagine di femminilità esasperata. Questo fenomeno appare in contrasto con le battaglie per l'uguaglianza di genere e il riconoscimento delle donne in ambiti tradizionalmente dominati dagli uomini.
Pur apprezzando la bellezza e la libertà di espressione, mi chiedo se LinkedIn sia il luogo giusto per questo tipo di contenuti. Forse, sarebbe più opportuno riservare queste espressioni a contesti diversi, evitando di distogliere l'attenzione dalle proprie capacità professionali. La riflessione si chiude con un invito al dialogo e una nota ironica sulla mia preferenza personale per un feed più vivace rispetto ai soliti aggiornamenti noiosi.
In questa Puntata
L'episodio esplora l'uso di immagini provocatorie su LinkedIn, un social network professionale, interrogandosi sul perché molti scelgano di esprimere la propria femminilità in modo esasperato in un contesto lavorativo. Viene analizzato il contrasto tra la valorizzazione delle capacità professionali e l'uso di immagini che potrebbero distrarre dall'obiettivo principale della piattaforma.