Ho condotto un esperimento sociale che ho chiamato "Mirror Effect", in cui rispondo ai commenti online replicando esattamente il tono e il contenuto con cui sono stato interpellato. L'obiettivo è stato quello di raccogliere dati su come le persone reagiscono quando viene loro restituito lo stesso comportamento che hanno inizialmente manifestato. Ad oggi, ho accumulato circa 700 risposte di questo tipo, con l'intenzione di arrivare a mille.
Durante l'esperimento, ho notato un fenomeno ricorrente di dissonanza cognitiva. Le persone che iniziano una conversazione con insulti o critiche aggressive spesso non riconoscono il proprio atteggiamento quando rispondo nello stesso modo. Questo porta a lamentele sulla mia presunta maleducazione o mancanza di argomenti, nonostante siano stati loro a dare il via a questo tipo di interazione.
Ho scoperto che molti utenti non si rendono conto che la mia risposta è semplicemente uno specchio del loro comportamento. Questo fenomeno evidenzia un problema più ampio nella comunicazione online, dove le persone non percepiscono la propria aggressività e sono pronte a criticare gli altri per lo stesso comportamento.
Non consiglio questo metodo per gestire le conversazioni online, poiché tende ad esacerbare le tensioni e portare a conflitti. Invece, suggerisco di affrontare la disorganizzazione con ordine e la veemenza con calma, strategie che derivano da antiche pratiche buddiste. Questi approcci possono aiutare a ridurre le tensioni e migliorare la qualità delle interazioni online.
L'esperimento, che sarebbe dovuto durare fino a dicembre, mi ha fornito molti spunti di riflessione su come le dinamiche di odio e la percezione delle comunicazioni online influenzino le nostre interazioni. Sebbene non abbia ancora tutte le risposte, ritengo che questo sia un problema significativo nella comunicazione digitale contemporanea.

In questa Puntata
Un esperimento sociale, noto come "Mirror Effect", analizza le dinamiche di comunicazione online rispondendo agli interlocutori con lo stesso tono e modalità da loro utilizzati. Questo approccio ha rivelato una diffusa dissonanza cognitiva, dove le persone non riconoscono le proprie provocazioni mentre criticano quelle altrui, evidenziando problemi di comunicazione e percezione nei contesti digitali.