Pedopornografia su Telegram e perché dovete sapere cosa è successo...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 08.02.2018

Copertina del video: 334. Pedopornografia su Telegram e perché dovete sapere cosa è successo...

I contenuti dell'Episodio #334

In questo episodio di Ciao Internet, affronto una questione delicata e significativa: la rimozione di Telegram dall'Apple Store a causa di contenuti pedopornografici. Approfondisco il tema delle responsabilità delle piattaforme online e come queste spesso ignorino le segnalazioni di contenuti illeciti, proponendo una riflessione sulle modalità più efficaci per affrontare e risolvere tali problematiche.
Ciao internet, mettiti comodo perché oggi affronteremo un argomento piuttosto pesante. Forse ricorderai che la settimana scorsa Telegram è stato rimosso dall'Apple Store. La motivazione ufficiale era la presenza di contenuti non in linea con le policy di Apple. Dopo qualche giorno, la verità è venuta a galla: si trattava di materiale pedopornografico. Questo ha costretto Apple, dopo aver ricevuto una segnalazione, a constatarne l'effettiva presenza, informare le autorità competenti e rimuovere l'applicazione dallo store fino a quando Telegram non ha agito per eliminare tali contenuti e bloccare gli utenti responsabili.

Molte persone mi hanno scritto indignate da questa decisione, suggerendo che Apple avrebbe potuto contattare direttamente Telegram per risolvere la questione senza rimuovere l'applicazione. Tuttavia, qui emerge un problema tecnico che conosco bene, avendo lavorato con clienti coinvolti in simili situazioni. Telegram, come altre piattaforme, spesso ignora bellamente le segnalazioni di contenuti illeciti. Un esempio lampante è il mio articolo su Dropbox, dove una segnalazione di materiale pedopornografico ha portato solo alla richiesta di una dichiarazione firmata da parte della minorenne coinvolta. A distanza di anni, quel contenuto è ancora online.

Personalmente, sono stato felice della decisione di Apple di rimuovere Telegram, perché ora so che una delle poche vie efficaci per combattere questo tipo di contenuti è segnalare direttamente agli store piuttosto che alle piattaforme stesse, che sembrano non avere interesse a intervenire. Le grandi piattaforme, paradossalmente, sono più reattive su queste tematiche rispetto a quelle più piccole. Ora so che per aiutare i miei clienti posso contattare gli store, e questa informazione mi dà un certo sollievo. Non ho alcuna simpatia per una piattaforma eliminata a causa di contenuti così gravi.

E voi, cosa ne pensate? Lasciatemi un commento con le vostre opinioni. Io sono Matteo Flora, vi faccio compagnia cinque giorni alla settimana parlando di come la rete ci cambia, non sempre in meglio. Grazie per avermi ascoltato.