Il Festival di Sanremo, io e la linearità di utilizzo

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 13.02.2018

Copertina del video: 338. Il Festival di Sanremo, io e la linearità di utilizzo

I contenuti dell'Episodio #338

In questa puntata di "Ciao Internet", condivido una mia riflessione personale su come il modo in cui consumiamo l'informazione possa influire sulla nostra percezione di essa. Utilizzando l'esempio del Festival di Sanremo, spiego come l'ascolto delle canzoni su Spotify abbia cambiato la mia opinione su un evento che avevo sempre considerato poco interessante. Discutiamo del potere della non linearità nell'uso dei media e di come il controllo sul modo di fruire i contenuti possa migliorare la nostra esperienza.
Ciao Internet! Oggi voglio parlarvi di un'esperienza che mi ha fatto riflettere su come il modo in cui consumiamo informazioni possa cambiare radicalmente la nostra percezione di esse. Recentemente, ho avuto un po' di tempo libero e ho deciso di ascoltare le canzoni del Festival di Sanremo, un evento che, fino a poco tempo fa, non suscitava il mio interesse. Inaspettatamente, ho scoperto che molte delle canzoni mi sono piaciute, nonostante non mi consideri un critico musicale. Sono sempre stato attratto dai testi che hanno qualcosa da dire, e quest'anno ne ho trovati molti che mi hanno colpito.

La vera sorpresa è arrivata quando ho capito che il mio problema con Sanremo non era tanto legato alle canzoni quanto al modo in cui l'evento viene tradizionalmente trasmesso in televisione. L'esperienza lineare, interrotta da momenti di intrattenimento che non apprezzo, mi ha sempre allontanato. Quest'anno, però, ho deciso di ascoltare le canzoni su Spotify, e questo ha cambiato completamente la mia percezione. Ho potuto selezionare e ascoltare i brani che mi interessavano, senza dover sopportare interruzioni indesiderate.

Questa esperienza mi ha portato a riflettere su un pattern che noto spesso nel mio modo di interagire con i media. Non mi piace essere costretto a seguire un percorso di fruizione imposto da altri. Preferisco avere il controllo su cosa vedere e ascoltare, saltando introduzioni inutili o recensioni prolisse. Se un media non mi consente di farlo, tendo a considerare il contenuto di qualità inferiore, anche se potrebbe non esserlo intrinsecamente.

Questa riflessione mi ha fatto pensare a quanto sia importante per chi crea contenuti offrire formati che permettano agli utenti di scegliere come consumarli. Credo che, soprattutto per le nuove generazioni e per chi è abituato al digitale, permettere un'esperienza non lineare sia una strategia vincente. In questo modo, è possibile migliorare le performance e soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più esigente.

Voi cosa ne pensate? Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione su questo tema. Io continuerò a raccontarvi come internet ci cambia, cinque giorni alla settimana. Grazie mille per avermi ascoltato, e come sempre, state parati!