Da oggi Chrome blocca la pubblicità online. Ma non tutta...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 15.02.2018

Copertina del video: 339. Da oggi Chrome blocca la pubblicità online. Ma non tutta...

I contenuti dell'Episodio #339

Oggi vi parlo di un cambiamento significativo nel mondo dei browser: la nuova versione di Chrome introdotta da Google che integra una funzione per bloccare la pubblicità. Discutiamo le implicazioni di questa nuova funzionalità, i suoi limiti e le controversie che ne derivano, specialmente il potenziale conflitto di interessi di Google. Vi invito a riflettere e a condividere le vostre opinioni su questo tema.
Ciao, Internet. Oggi voglio parlarvi di un evento che segna, in qualche modo, una piccola apocalisse nel mondo del web. È arrivato il giorno zero per la nuova versione di Chrome, il famoso browser di Google, che introduce una funzionalità tanto attesa quanto controversa: il blocco della pubblicità. Sì, avete sentito bene. Il browser di Google, un'azienda che fonda gran parte del suo modello di business sulla pubblicità, ora integra un sistema per bloccare gli annunci. Ma, naturalmente, non è tutto così semplice e lineare.

Innanzitutto, è importante sottolineare che Chrome non blocca tutti gli annunci, e certamente non i propri. Google ha scelto di seguire le linee guida della Coalition for Better Ads (CBA), un'organizzazione che ha il compito di definire quali pubblicità siano considerate invasive. Il CBA ha stilato un documento che elenca le tipologie di annunci più fastidiosi, come quelli che bloccano le funzionalità del sito, quelli con countdown obbligatori e i banner enormi che si aprono automaticamente, magari con l'audio attivo. Questi sono i tipi di pubblicità che spingono gli utenti a installare adblocker.

Tuttavia, ci sono due principali controversie riguardo a questa mossa di Google. La prima riguarda la selettività del blocco. Un'analisi di Adblock, uno dei più noti adblocker, evidenzia come il sistema di Chrome blocchi solo circa il 16% delle tipologie di annunci identificati dal CBA, lasciando quindi molte pubblicità libere di essere visualizzate, anche quelle che teoricamente dovrebbero essere bloccate. Al contrario, strumenti come Adblock Plus riescono a bloccare fino al 98% di questi annunci.

La seconda controversia è il conflitto di interessi. Google, che ha tutto l'interesse a preservare i propri introiti pubblicitari, potrebbe preferire bloccare i concorrenti piuttosto che i propri annunci. Questo posiziona Google in una situazione di potenziale conflitto, essendo al contempo giudice e parte interessata nel controllo della pubblicità sul proprio browser.

Certo, tutti noi desideriamo un'esperienza di navigazione meno intrusiva, ma affidare questo potere a un unico attore potrebbe non essere la soluzione migliore per un cambiamento duraturo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Avete già provato il nuovo Chrome? Avete notato cambiamenti? Condividete le vostre esperienze e opinioni. Io sono Matteo Flora, e come sempre, vi ringrazio per avermi ascoltato e vi invito a restare sintonizzati per i prossimi episodi dove continuerò a raccontarvi come la rete ci cambia.