Spotify e il paese dei pulciari digitali...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 12.03.2018

Copertina del video: 351. Spotify e il paese dei pulciari digitali...

I contenuti dell'Episodio #351

In questo episodio di Ciao Internet, esploro una particolare caratteristica culturale italiana che si manifesta nel mondo digitale: il comportamento da "pulciari". Partendo dall'esempio di Spotify, analizzo come cambiamenti nel servizio abbiano scatenato reazioni negative tra gli utenti italiani che utilizzavano applicazioni pirata per aggirare il sistema di pagamento, mettendo in luce atteggiamenti diffusi di resistenza al pagamento per contenuti digitali.
Ciao Internet! Buon lunedì a tutti! Se c'è una cosa che ho imparato nel corso degli anni è che noi italiani abbiamo una tendenza particolare, quasi universale, a comportarci da "pulciari" quando si tratta di servizi digitali. E questa settimana, questa caratteristica nazionale è emersa chiaramente in relazione a Spotify.

Per chi non lo conoscesse, Spotify è un servizio di streaming musicale che, a fronte di un abbonamento mensile, ti permette di accedere a una vasta libreria di musica on-demand. Esiste anche una versione gratuita, ma con alcune limitazioni. Recentemente, Spotify ha deciso di dare un giro di vite su un certo tipo di applicazioni che permettevano agli utenti di ottenere gratuitamente tutti i benefici della versione premium, aggirando il sistema di pagamento. Insomma, un'azione per tutelare il proprio servizio, facendo in modo che non fosse più possibile sfruttare il servizio premium senza pagare il dovuto.

Questa misura ha colpito tutti i mercati, ma in Italia la reazione è stata particolarmente intensa. Se date un'occhiata alle recensioni sugli store online, noterete una marea di valutazioni negative. Ma non si tratta di vere critiche sul funzionamento dell'app o sui cambiamenti introdotti. No, sono recensioni arrabbiate da parte di utenti che utilizzavano applicazioni pirata per non pagare e che ora non possono più farlo. Recensioni piene di insulti verso gli sviluppatori, in una modalità che definirei becera e stupida.

Questa reazione non fa altro che confermare una scomoda verità: molti di noi non sono disposti nemmeno a spendere 10 euro al mese per qualcosa che effettivamente utilizziamo regolarmente. Questo comportamento riflette una mentalità che definirei, senza remore, da "pulciari digitali". E voi, cosa ne pensate? Mi piacerebbe leggere la vostra opinione nei commenti qui sotto.

Io sono Matteo Flora, e come sempre, vi faccio compagnia cinque giorni alla settimana, parlando di come la rete ci cambia. Se non vi siete ancora iscritti, questo è il momento giusto per farlo. Grazie mille per avermi ascoltato e, come sempre, restate parati!