Google in Cina con il Progetto Dragonfly

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 27.09.2018

Copertina del video: 427. Google in Cina con il Progetto Dragonfly

I contenuti dell'Episodio #427

In questo episodio di "Ciao Internet", esploro un progetto controverso di Google chiamato "Project Dragonfly". Questo progetto prevede la creazione di un motore di ricerca per il governo cinese che solleva numerose preoccupazioni etiche e di privacy. Discuterò le implicazioni di questo progetto, le proteste interne in Google, e cosa significhi per il futuro della libertà di informazione.
Ciao Internet! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che ha sollevato non poche sopracciglia: il "Project Dragonfly", o Progetto Libellula, di Google. Questo è il nome di un'iniziativa interna che sembra andare contro il famoso motto "don't be evil" di Google. Ma di cosa si tratta esattamente? Bene, sembra che Google stia sperimentando un motore di ricerca, al momento in fase sperimentale, progettato appositamente per il governo cinese.

Questo progetto è problematico per vari motivi. Innanzitutto, come ha sottolineato un ex dipendente di Google, centinaia di dipendenti attuali hanno firmato una lettera al CEO di Alphabet chiedendo di interrompere immediatamente il progetto. Ma quali sono i punti critici? Per cominciare, dalle prime indiscrezioni sembra che il motore di ricerca non consenta la ricerca di una serie di parole chiave. In altre parole, non sarà il classico Google dove si può ricercare qualsiasi cosa. No, qui alcuni termini non si troveranno affatto, e tra questi termini sembra ci sia anche "premio Nobel per la pace".

Ma c'è di più: sembra che le ricerche effettuate su questo prototipo di motore di ricerca siano collegate a un numero di telefono. Questo significa che l'identità di chi cerca determinate parole può essere facilmente tracciata, se non addirittura automatizzata, rendendo possibile individuare chi sta cercando certi argomenti. Ora, immaginate se qualcuno potesse vedere la vostra cronologia di ricerca da remoto. Già abbastanza inquietante, vero? Ora pensate a un paese dove alcune parole potrebbero portare addirittura a sparizioni misteriose.

Capisco che Google possa essere interessato a un mercato così grande come quello cinese, anche se non c'è stata una smentita ufficiale. Google ha affermato solo che "non siamo vicini a rilasciare un prodotto di ricerca in Cina", il che può significare tutto e niente. Tuttavia, stiamo parlando di un cambiamento notevole: passare dal rendere il mondo un po' più libero a renderlo un po' più controllato. E questo, forse, non è esattamente lo stesso.

Alla fine della puntata, vi invito a riflettere su queste questioni e a condividere i vostri pensieri. Se volete partecipare, ricordate che potete mandarmi un video o un audio su WhatsApp con i vostri commenti. L'ultimo venerdì del mese sarà dedicato proprio a voi, con risposte e discussioni basate sui vostri contributi. Grazie mille per avermi ascoltato!