439. #VITTIMIZZAZIONE: l'arma di Propaganda

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 12.10.2018

Copertina del video: 439. #VITTIMIZZAZIONE: l'arma di Propaganda

In questa Puntata

L'episodio esplora il fenomeno della vittimizzazione all'interno di movimenti politici e sociali, evidenziando come gruppi solitamente percepiti come dominanti si presentino come vittime. Attraverso un'analisi critica, viene esaminato il modo in cui la destra politica e alcuni segmenti maschili rispondono al movimento MeToo e ad altre istanze sociali, utilizzando la narrazione della minaccia e del pericolo per consolidare il proprio potere.
Oggi voglio affrontare un tema che mi frulla in testa da mesi: la vittimizzazione nei movimenti sociali e politici. Ho notato come figure e gruppi che ci aspetteremmo di vedere come forti e dominanti, come certi segmenti della destra politica, scelgano invece di presentarsi come vittime. Questo è particolarmente evidente quando si parla di movimenti come MeToo. Gli uomini, in risposta, spesso si sentono minacciati e raccontano un mondo alternativo dove sono loro in pericolo, temendo false accuse di molestie. Questo sentimento di vittimizzazione è amplificato a dismisura, nonostante i numeri reali di accuse ingiuste siano esigui rispetto ai casi di molestie subite dalle donne.

Ho riflettuto su come la destra politica utilizzi una strategia simile, presentandosi come vittima di attacchi ideologici e culturali, come nel caso della cosiddetta "teoria del gender". Questo meccanismo psicologico è potente: basta far sentire le persone in pericolo per ottenere consenso. Si tratta di una narrativa che trasforma i carnefici in vittime, distorcendo la realtà dei fatti.

La sinistra, dal canto suo, ha cercato di contrastare queste paure con altre paure, come il ritorno del fascismo. Tuttavia, questo approccio si rivela inefficace perché non riesce a sostituire una paura con un'altra. La chiave è affrontare queste narrazioni con dati concreti e tranquillità, mostrando che le paure sono spesso infondate. Ad esempio, i numeri possono dimostrare che il rischio di essere accusati ingiustamente è minimo rispetto alla diffusione delle molestie.

In conclusione, la sfida è riportare il dibattito su un terreno di realtà e proporzione, utilizzando numeri e esempi concreti per smontare le narrazioni di paura e vittimizzazione. Solo così possiamo sperare di costruire un dialogo più sano e costruttivo.