462. Il fideismo tecnologico ci sta rovinando...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 27.11.2018

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In questa Puntata

La puntata esplora il tema del fideismo tecnologico, evidenziando i pericoli della semplificazione eccessiva nella percezione delle soluzioni tecnologiche. Viene sottolineata la differenza tra prototipi e prodotti finali, mettendo in luce i rischi di una fiducia cieca nella tecnologia senza considerare la complessità e le normative necessarie per la produzione su larga scala.
Ho assistito all'atterraggio di una sonda su Marte, un evento che mi ha fatto riflettere sul fiducioso entusiasmo che spesso accompagna le nuove tecnologie. Questo ottimismo, sebbene meraviglioso, può portare a un fideismo cieco, dove si crede che ogni problema abbia una soluzione semplice e diretta grazie alla tecnologia. Tuttavia, come dimostrato da recenti discussioni sulla blockchain per il voto elettronico, la semplicità percepita può essere ingannevole.

La disponibilità di tecnologie open source e accessibili ci ha abituati a vedere soluzioni semplici ovunque, ma questo può portarci a sottovalutare la complessità reale. Ad esempio, la stampa 3D viene spesso vista come una panacea, ma in realtà la sua applicazione su larga scala presenta sfide significative. Tra la creazione di un prototipo e un prodotto finale c'è un abisso di complessità, che include criteri di sicurezza, normative e usabilità.

Le startup spesso cadono in questo tranello durante gli hackathon, dove un'idea prototipale sembra pronta per il mercato, ma in realtà richiede mesi o anni di sviluppo per essere messa in produzione. Questo perché le soluzioni semplici non sempre reggono su larga scala, sia per limiti tecnici che economici. Il rischio è che il nostro amore per la semplicità e la velocità ci porti a ignorare questi aspetti cruciali, creando un falso senso di sicurezza.

Sono curioso di conoscere le vostre opinioni su questo tema. Se non siete ancora iscritti, vi invito a farlo per continuare a esplorare insieme come la rete ci cambia. Grazie per avermi ascoltato.