532. La pagina della Polizia di Stato incita all’odio: perché?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 07.05.2019

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In questa Puntata

La Polizia di Stato ha pubblicato un video controverso sulla sua pagina social, scatenando una serie di commenti violenti e istigatori. La discussione si concentra sulla responsabilità delle istituzioni nel moderare i contenuti online e sull'uso dei social media come strumento di marketing, sollevando dubbi sull'efficacia delle politiche contro l'odio online.
Recentemente, la Polizia di Stato ha condiviso un video sulla sua pagina social che ritrae scene di violenza contro un pensionato a Manduria. Questo video, secondo me, non avrebbe dovuto essere pubblicato, poiché sembra più un tentativo di marketing per dimostrare l'efficacia del loro lavoro piuttosto che un'azione educativa. Mi aspetto che un'istituzione come la Polizia di Stato, che dovrebbe essere garantista per costituzione, non cerchi applausi facili né supporto popolare attraverso contenuti scandalistici.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è la quantità di commenti violenti e istigatori presenti sotto il post, che non sono stati moderati. La presenza di tali commenti su una pagina istituzionale è preoccupante, soprattutto perché la Polizia di Stato si è sempre dichiarata contro l'odio online. La mancata moderazione è spesso giustificata con il costo elevato, ma per un'organizzazione di tale importanza, è un costo necessario per evitare che i social media diventino veicoli di odio.

Molti esperti del settore hanno commentato la situazione, sottolineando che la gestione dei social media richiede strumenti adeguati e una chiara comprensione del ruolo istituzionale. L'uso dei social come semplice strumento di marketing, senza una vera applicazione delle politiche contro l'odio, è un errore che non ci si aspetta da enti come la Polizia di Stato.

In conclusione, è fondamentale che le istituzioni gestiscano i loro canali social con responsabilità, controllando e rimuovendo i messaggi che fomentano l'odio. Questo episodio è un esempio di come le istituzioni possano fallire nel loro ruolo di salvaguardia del diritto, diventando invece artefici di ciò che dovrebbero combattere.