537. La questione Google / Huawei spiegata bene

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 20.05.2019

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In questa Puntata

Google non ha interrotto l'uso di Android sui dispositivi Huawei, ma ha limitato l'accesso diretto ai suoi servizi a causa delle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti. Gli utenti con dispositivi esistenti non subiranno cambiamenti immediati, mentre Huawei dovrà trovare soluzioni alternative per le nuove distribuzioni. Android, essendo open source, continuerà a essere disponibile, ma le Google Apps non saranno preinstallate.
Negli ultimi giorni, molti hanno sentito la notizia che Google avrebbe tolto la possibilità a Huawei di utilizzare Android. Questa affermazione è inesatta. La realtà è che, a seguito della blacklist imposta dall'amministrazione Trump, Google non può fornire assistenza diretta o software a Huawei, tranne per i servizi pubblicamente disponibili. Questo non significa che Android sparirà dai dispositivi Huawei, poiché Android è un progetto open source (AOSP) e continuerà a essere disponibile.

Android si compone di due parti principali: il progetto open source e le Google Apps (G-Apps), che includono servizi come Google Play Store, Chrome, YouTube e Google Maps. Queste applicazioni non fanno parte del mondo open source e richiedono specifiche licenze e certificazioni per essere preinstallate sui dispositivi. Le restrizioni imposte a Huawei riguardano proprio questi accordi commerciali, non l'utente finale.

Per chi possiede già un dispositivo Huawei con le Google Apps installate, non ci saranno cambiamenti immediati. Tuttavia, per i nuovi dispositivi, Huawei non potrà preinstallare le Google Apps, ma gli utenti avranno comunque la possibilità di scaricarle separatamente. Questo scenario è simile a quello di altre distribuzioni Android alternative, come Lineage, che non includono le Google Apps per impostazione predefinita.

In sintesi, Huawei dovrà affrontare la sfida di operare senza la possibilità di preinstallare i servizi Google, ma gli utenti potranno comunque accedere a questi servizi con un po' di sforzo aggiuntivo. La situazione potrebbe anche aprire la strada a nuove opportunità per Huawei di sviluppare un ecosistema alternativo, come tentato in passato da Samsung con il suo Samsung Store.