Youtuber in carcere e canale cancellato per... uno scherzo? Sì!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 26.06.2019

Copertina del video: 555. Youtuber in carcere e canale cancellato per... uno scherzo? Sì!

I contenuti dell'Episodio #555

Ciao Internet! In questo episodio vi parlo di uno scherzo di pessimo gusto che ha avuto conseguenze legali per uno YouTuber spagnolo di nome Kanguaren. Nel 2017, questo YouTuber ha pubblicato un video in cui sostituiva il ripieno di un biscotto Oreo con del dentifricio e lo offriva a un senzatetto, registrando le reazioni. Questo gesto insensibile ha portato a una condanna e a una multa salata, sottolineando come le azioni online possano avere ripercussioni reali. Vi invito a riflettere insieme a me su quali siano i limiti degli scherzi online e le loro implicazioni.
Oggi voglio discutere di un caso particolare che dimostra come gli scherzi online possano sfuggire di mano e avere conseguenze serie. Parliamo di Kanguaren, uno YouTuber spagnolo che nel 2017 ha pubblicato un video in cui sostituiva il ripieno di alcuni biscotti Oreo con del dentifricio. Questi biscotti sono stati poi offerti a un senzatetto, mentre lui registrava le reazioni. Un gesto che molti hanno trovato di cattivo gusto e insensibile, specialmente considerando che era rivolto a una persona in una situazione di disagio.

La risposta di Kanguaren alle critiche è stata tutt'altro che adeguata. Ha sostenuto che, se avesse fatto lo stesso scherzo a una persona qualsiasi e non a un senzatetto, la gente avrebbe riso senza sollevare polemiche. Ma il punto è proprio questo: la scelta del destinatario accentuava il carattere insensibile dello scherzo. Come se non bastasse, il video si concludeva con una battuta infelice sul fatto che almeno il senzatetto si fosse lavato i denti, aggiungendo una nota di ulteriore disprezzo.

La giustizia spagnola ha reagito con una pena che, a mio avviso, è esemplare: oltre a una multa di oltre 22.000 dollari, Kanguaren è stato condannato a 15 mesi di carcere, pena che probabilmente non sconta fisicamente per via delle normative locali. Tuttavia, una delle punizioni più significative è stata la chiusura obbligatoria di tutti i suoi account social per cinque anni, con divieto di riapertura. Questa misura è volta a impedirgli di ripetere tali azioni e a riflettere sulla responsabilità che deriva dall'avere un pubblico.

La corte ha stabilito che questo non era un caso isolato ma parte di un comportamento premeditato, il che giustifica la durezza della pena. La decisione di chiudere i suoi canali social è significativa, poiché colpisce la sua principale fonte di sostentamento e potrebbe servire da deterrente per altri. È un chiaro esempio di come le azioni online, anche se concepite per intrattenere, possano avere serie ripercussioni nel mondo reale.

Personalmente, penso che la pena sia giusta, dato il grado di insensibilità dimostrato. Ma sono curioso di sapere cosa ne pensate voi. Vi invito a condividere la vostra opinione nei commenti. Io sono Matteo Flora, e vi accompagno cinque giorni alla settimana esplorando come la rete ci cambia, trattando di tecnologia e reputazione, e rispondendo alle vostre domande in diretta ogni primo venerdì del mese. Grazie mille per avermi ascoltato e, come sempre, state parati.