555. Youtuber in carcere e canale cancellato per... uno scherzo? Sì!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 26.06.2019

Copertina del video: 555. Youtuber in carcere e canale cancellato per... uno scherzo? Sì!

In questa Puntata

Uno YouTuber spagnolo, noto come Kanguaren, ha ricevuto una sanzione di oltre 22.000 dollari e una pena detentiva sospesa per aver pubblicato un video in cui sostituiva il ripieno di biscotti Oreo con dentifricio e li offriva a un senzatetto. La corte ha deciso anche la chiusura dei suoi account social per cinque anni, evidenziando come gli scherzi online possano avere gravi conseguenze reali.
Oggi ci concentriamo su una vicenda che mette in luce i confini tra scherzo e insensibilità, e le conseguenze legali che ne possono derivare. Kanguaren, uno YouTuber spagnolo, è stato multato per uno scherzo di pessimo gusto: ha tolto il ripieno dai biscotti Oreo, sostituendolo con dentifricio, e li ha dati a un senzatetto, filmando la sua reazione. Questo gesto, che ha suscitato indignazione per la sua insensibilità verso una persona in difficoltà, gli è costato una sanzione di oltre 22.000 dollari e una pena di 15 mesi di carcere, che però non sconterà fisicamente a causa del regime normativo spagnolo.

Una delle sanzioni più significative è la chiusura obbligatoria dei suoi account social per cinque anni. Questa misura, sebbene non ancora definitiva, rappresenta una risposta alla natura premeditata e ripetuta dei suoi comportamenti, come documentato dalla corte. La decisione di impedire a Kanguaren di operare sui social media mira a prevenire ulteriori episodi simili e a sottolineare che azioni del genere hanno conseguenze tangibili. Questa vicenda ci ricorda che gli scherzi online, spesso considerati innocui, possono avere un impatto reale e significativo, tanto da influenzare la vita e la carriera di una persona.

La riflessione che ne deriva è sulla responsabilità che i creatori di contenuti devono avere nei confronti del loro pubblico e delle persone coinvolte nei loro video. La chiusura degli account social è vista come una misura educativa, non solo punitiva, per evitare che tali comportamenti si ripetano. È una questione che apre un dibattito più ampio sulla regolamentazione dei contenuti online e sull'educazione digitale necessaria per prevenire abusi e insensibilità.