577. Etica della AI Week - Quando le Macchine Uccidono. Le Killer Machines.

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 15.08.2019

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In questa Puntata

Le armi autonome, capaci di decidere autonomamente di uccidere, sollevano interrogativi etici e pratici. Da un lato, eliminano il rischio umano e minimizzano i danni collaterali; dall'altro, sollevano preoccupazioni sulla sicurezza informatica e la responsabilità morale. La disparità economica tra nazioni potrebbe esacerbare le tensioni globali, trasformando la guerra in un processo sempre più disumanizzato e tecnologico.
Le armi autonome, note anche come Autonomous Weapons, rappresentano un avanzamento tecnologico che permette a sistemi d'arma di prendere decisioni letali senza intervento umano. Queste armi, a differenza dei sistemi antimissilistici automatici, operano in completa autonomia, decidendo se e quando attaccare un bersaglio umano. Questo solleva immediatamente una questione etica fondamentale: una macchina dovrebbe avere il potere di uccidere?

Dal punto di vista critico, le armi autonome possono presentare problemi significativi. Gli errori di programmazione o i bug nei sistemi potrebbero portare a decisioni errate, con conseguenze devastanti a velocità supersonica. Inoltre, in scenari di guerra, il rischio di dover sacrificare vite umane per salvare costosi equipaggiamenti robotici è un dilemma reale. La sicurezza informatica è un'altra preoccupazione cruciale: l'hacking di queste armi potrebbe trasformarle in strumenti di morte contro i propri creatori.

Tuttavia, ci sono anche argomenti a favore delle armi autonome. Queste macchine non soffrono di stanchezza, fame o paura, e non possono essere corrotte o avvelenate. La loro mancanza di emozioni potrebbe ridurre gli errori umani e i danni collaterali, rendendo ogni azione letale strettamente necessaria. Inoltre, potrebbero prevenire genocidi e crimini di guerra motivati dall'odio.

Un ulteriore aspetto è la disparità economica tra le nazioni. Solo i paesi più ricchi possono permettersi di sviluppare e mantenere queste tecnologie, potenzialmente salvando intere generazioni dai campi di battaglia. Al contrario, le nazioni meno sviluppate potrebbero essere costrette a combattere contro queste macchine con mezzi rudimentali, accentuando le disuguaglianze globali.

Infine, l'uso di armi autonome potrebbe portare a una de-responsabilizzazione della violenza, dove le decisioni di uccidere sono attribuite a macchine piuttosto che a esseri umani. Questo spostamento potrebbe normalizzare la violenza, riducendo la percezione del suo impatto morale e psicologico. Rimane la speranza che queste macchine non prendano mai l'ultima decisione critica: distinguere tra amici e nemici.