Ciao Internet! In questo episodio voglio parlarvi di una questione davvero delicata e a tratti sconvolgente. Avete mai sentito parlare di Gemma Ward? È una modella di una bellezza mozzafiato, ma, purtroppo, è diventata uno degli emblemi dei suprematisti bianchi. Questi gruppi di nazionalisti e razzisti utilizzano le sue immagini, insieme a quelle di altre modelle, in meme e post su piattaforme come Twitter per esaltare la razza bianca e diffondere i loro messaggi di odio. È davvero uno spettacolo triste e disgustoso.
Queste immagini vengono spesso usate senza il consenso delle modelle, e qui iniziano una serie di problemi, soprattutto di natura reputazionale. Immaginate di vedere la vostra foto associata a messaggi di odio senza avere la minima idea di come sia successo. È una situazione complessa, in cui si intrecciano i diritti delle persone ritratte e quelli dei fotografi, che spesso non sono nemmeno al corrente di come le loro immagini vengano utilizzate.
E non è difficile immaginare come queste dinamiche possano estendersi anche alle immagini dei vostri figli, che molti di voi pubblicano online senza pensarci troppo. Queste foto possono finire nei posti più inappropriati, e la questione di come gestire la propria immagine diventa sempre più pressante.
Mi chiedo quindi: cosa dovremmo fare in questi casi? È giusto rimuovere queste immagini o lasciare che vengano utilizzate, anche se non ci piace il contesto? Sono molto curioso di sapere cosa ne pensate, quindi fatemelo sapere.
Per il resto, io sono Matteo e vi tengo aggiornati cinque giorni alla settimana sui temi di tecnologia, comunicazione e reputazione digitale. Se vi interessa, potete iscrivervi al mio canale YouTube o alla mia pagina Facebook per non perdervi nessun aggiornamento. Alla prossima!

I contenuti dell'Episodio #60
In questo episodio di Ciao Internet, esploro un tema delicato e controverso: l'uso non consensuale delle immagini di modelli e modelle, come Gemma Ward, da parte dei suprematisti bianchi su Internet. Analizzo le implicazioni reputazionali e legali di queste pratiche, discutendo il diritto di una persona di gestire la propria immagine e la complessità dei diritti del fotografo. Invito gli ascoltatori a riflettere su cosa sia giusto fare in questi casi.