Emanuele Castrucci, docente presso l'Università di Siena, ha attirato l'attenzione per alcune sue dichiarazioni pubbliche che mostrano una chiara simpatia per ideologie naziste. Tra queste, un tweet in cui giustifica il Führer come combattente contro i "veri mostri". Queste esternazioni, benché pubbliche e ripetute, sembrano essere state ignorate per lungo tempo dall'istituzione accademica.
La situazione è esplosa quando un utente ha chiesto spiegazioni al rettore Francesco Frati, il quale ha risposto affermando che Castrucci scriveva a titolo personale e che l'università si dichiarava antifascista. Tuttavia, questa risposta è stata percepita come insufficiente e ha portato a una crescente pressione pubblica, culminata nella sospensione del docente.
Questo episodio evidenzia un problema di fondo: la difficoltà delle istituzioni nel prendere posizioni chiare contro comportamenti estremisti, specialmente quando la questione sembra minacciare la loro reputazione. La reazione tardiva del rettore, che inizialmente ha minimizzato la questione, è stata vista come un tentativo di proteggere l'immagine dell'università piuttosto che affrontare il problema etico e morale.
In chiusura, ho voluto ricordare il libro "Preferirei di no" di Giorgio Boatti, che narra la storia di dodici professori italiani che si rifiutarono di giurare fedeltà a Mussolini nel 1931, sottolineando l'importanza di mantenere saldi i propri principi etici anche di fronte a pressioni esterne. La vicenda di Castrucci serve da monito sulla necessità di vigilare e denunciare comportamenti estremisti, specialmente in ambienti educativi dove si formano le menti delle nuove generazioni.

In questa Puntata
A Siena, il docente universitario Emanuele Castrucci ha suscitato scalpore per le sue dichiarazioni pubbliche, che mostrano simpatie naziste. Nonostante le ripetute segnalazioni, il rettore Francesco Frati ha inizialmente minimizzato la questione, solo per fare marcia indietro dopo una forte reazione pubblica. L'episodio solleva interrogativi sulla responsabilità delle istituzioni accademiche nel gestire comportamenti estremisti tra i loro membri.