Dallo #StoryTelling allo #StoryMaking

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 30.03.2020

Copertina del video: 680. Dallo #StoryTelling allo #StoryMaking

I contenuti dell'Episodio #680

In questa puntata di "Ciao Internet", esploro la sottile ma cruciale differenza tra storytelling e story making. Partendo dall'esempio di una recente iniziativa di McDonald's in Brasile, rifletto su come i brand possono fare più di semplici racconti, coinvolgendo attivamente le persone nelle storie che creano, specialmente in tempi di crisi come quelli attuali. La puntata affronta la necessità di un approccio più autentico e significativo da parte delle aziende, che non si limiti a mosse di marketing ma che si traduca in azioni concrete e di impatto.
Ciao Internet, benvenuti a questa nuova puntata del mio podcast. Oggi voglio parlarvi di un tema che mi sta particolarmente a cuore: la differenza tra storytelling e story making. Come molti di voi sanno, insegno storytelling da anni, ma c'è un momento in cui raccontare una storia non basta più, e bisogna passare a creare vere e proprie storie, specialmente quando si tratta di brand e comunicazione.

Prendiamo il caso di McDonald's in Brasile: di recente, hanno lanciato un logo modificato per sensibilizzare sul distanziamento sociale durante la pandemia di COVID-19. La famosa "M" è stata separata in due archi per simboleggiare la distanza che dobbiamo mantenere gli uni dagli altri. Tuttavia, questa mossa non è stata accolta bene da tutti. In Brasile, infatti, il logo è stato ritirato e sono arrivate le scuse di McDonald's. Perché? Perché il pubblico voleva azioni concrete, non un semplice logo. Come ha ben espresso Lorella Stark-Hackman in un tweet: "Non voglio il tuo logo, voglio che tu offra un milione di pasti gratuiti a chi ne ha bisogno, che trasformi i drive-thru in siti di test."

Questo esempio dimostra che le persone non vogliono solo essere spettatori di una storia, ma vogliono esserne parte. Vogliono storie in cui possono sentirsi protagonisti o almeno partecipi. È qui che entra in gioco lo story making: non si tratta solo di raccontare una storia, ma di creare una storia che coinvolga attivamente le persone, che le faccia sentire parte di qualcosa di più grande. I consumatori vogliono sentirsi parte della soluzione, vogliono che i brand si impegnino in azioni che abbiano un impatto reale.

Una riflessione necessaria, soprattutto in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, dove le persone stanno rivalutando le loro priorità e le loro abitudini di consumo. I brand devono dimostrare il loro valore attraverso azioni concrete, non solo belle parole o loghi accattivanti. È fondamentale che le aziende capiscano che il loro purpose marketing deve tradursi in purpose making, dove le azioni parlano più forte delle parole.

E voi, come state affrontando questa settimana? Condividete i vostri pensieri con me e con chi pensate possa beneficiare di questa riflessione. Sono Matteo Flora e vi accompagno cinque giorni alla settimana, raccontandovi di come la rete ci cambia. Grazie per avermi ascoltato e alla prossima puntata.