Oggi affrontiamo un tema particolarmente interessante legato alla moderazione dei contenuti su Instagram: la disparità di trattamento tra capezzoli maschili e femminili. Dietro di me, vedete un'immagine di un capezzolo, ma la sua appartenenza di genere è impossibile da determinare. Questo è il punto focale della protesta portata avanti dall'account "Genderless Nipple", che sta mettendo in crisi il sistema di moderazione di Instagram.
La piattaforma infatti applica una politica sessista: i capezzoli maschili sono sempre permessi, mentre quelli femminili sono vietati. Tuttavia, in immagini come quella che ho mostrato, distinguere il genere del capezzolo è impossibile, creando un cortocircuito nel sistema di moderazione. Questo movimento di protesta utilizza l'hashtag "Free the Nipple" per sollevare il tema delle differenze di genere nei social media, e più in generale, nel concetto di nudità.
Questo problema non è nuovo. Ad esempio, le immagini di allattamento spesso vengono censurate, nonostante Facebook abbia sviluppato una policy specifica per le fotografie di capezzoli durante l'allattamento. La domanda che ci poniamo è: è davvero così differente un capezzolo maschile da uno femminile? Questa riflessione va oltre la semplice moderazione dei contenuti, toccando temi di percezione sociale e di uguaglianza di genere.

In questa Puntata
La disparità di trattamento tra capezzoli maschili e femminili su Instagram solleva un dibattito sulla differenza di genere nei social media. La protesta "Genderless Nipple" mette in luce l'incoerenza delle politiche di moderazione, evidenziando l'impossibilità di distinguere visivamente tra capezzoli maschili e femminili, e sollecita una riflessione sulle norme di nudità.