In questo episodio, esploro come Microsoft si sia distinta nella protezione della privacy degli utenti europei, sfidando il governo americano. Tutto ha avuto inizio con i gag order, ordini che impediscono alle aziende di rivelare di essere soggette a intercettazioni. Nel 2013, Microsoft ha aperto un contenzioso contro una richiesta del governo degli Stati Uniti di accedere a dati conservati su server in Irlanda, senza seguire le procedure di rogatoria internazionale.
La questione centrale riguardava il diritto degli Stati Uniti di richiedere dati da una società americana, indipendentemente dalla giurisdizione in cui i dati erano conservati. Microsoft ha resistito, sostenendo che tale richiesta violava le leggi sulla privacy europee. Nel luglio di quest'anno, una sentenza ha dato ragione a Microsoft, stabilendo che il governo americano non poteva accedere a quei dati senza un accordo internazionale.
Questa decisione è stata confermata quando la Corte ha negato la possibilità di un appello, affermando che spetta al Congresso americano chiarire la legge vigente. Questo caso non solo rappresenta una vittoria per Microsoft, ma stabilisce anche un precedente che altre aziende possono seguire per proteggere i dati dei loro utenti da richieste governative non giustificate.
In conclusione, come cittadini europei, dobbiamo riconoscere il ruolo cruciale di Microsoft nel difendere la nostra privacy, creando un precedente legale che rafforza la protezione dei dati contro richieste internazionali non autorizzate.

In questa Puntata
Microsoft ha intrapreso una battaglia legale contro il governo americano per proteggere la privacy dei dati dei cittadini europei. La disputa, iniziata con i gag order, ha raggiunto un punto cruciale quando Microsoft ha resistito alla richiesta del governo di accedere a dati su server irlandesi senza rogatoria internazionale. La Corte ha dato ragione a Microsoft, stabilendo un precedente importante per la protezione dei dati in Europa.