Telegram e pedofilia: gli oltre 20.000 canali pedo al mese sulla piattaforma

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 14.10.2021

Copertina del video: 903. Telegram e pedofilia: gli oltre 20.000 canali pedo al mese sulla piattaforma

I contenuti dell'Episodio #903

In questa puntata di Ciao Internet, esploro una questione delicata e spesso ignorata: la presenza di contenuti pedopornografici su Telegram. Attraverso l'analisi di dati e statistiche, esamino come la piattaforma gestisce la rimozione di tali contenuti e rifletto sul modello di gestione del rischio adottato da Telegram. La discussione si allarga anche al tema del revenge porn, mettendo in luce le contraddizioni nella gestione delle segnalazioni. Infine, analizzo il ruolo delle grandi piattaforme digitali e come le loro politiche siano influenzate dalle regole di mercato più che dalla legalità o dalla libertà di parola.
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e benvenuti a un'altra puntata di Ciao Internet. Oggi affrontiamo un tema spinoso, ma necessario: la presenza di gruppi pedofili su Telegram. Recentemente, parlando con alcuni amici, mi sono reso conto che molti utenti della piattaforma non sono a conoscenza dell'esistenza di canali come "Stop Child Abuse", un canale ufficiale che monitora e segnala la rimozione di gruppi e canali legati alla pedopornografia.

Ogni giorno, vengono segnalati e rimossi tra i 600 e i 700 gruppi su Telegram, e questo accade costantemente negli ultimi anni. Le statistiche sono impressionanti: a settembre 2021, sono stati chiusi 21.500 canali, mentre ad agosto erano 20.821 e a luglio 20.877. Questi numeri non sono marginali e ci portano a riflettere su come Telegram gestisca questi contenuti.

Quando si tratta di contenuti pedopornografici, Telegram interviene attivamente, ma lo stesso non accade per il revenge porn, nonostante riceva centinaia di segnalazioni. Alcuni di questi gruppi contengono anche materiale pedopornografico, il che solleva interrogativi sul modello di gestione del rischio della piattaforma.

Telegraph non è la piattaforma sicura che molti credono; piuttosto, cerca di mantenere un equilibrio tra censura e libertà fino a quando le pressioni esterne non diventano insostenibili. È stato il caso del canale "Stop Child Abuse", che è nato dopo che Telegram è stata rimossa dagli store di Apple e Google proprio per la gestione inadeguata di queste segnalazioni. Questo dimostra che le piattaforme reagiscono solo quando forze potenti le costringono a farlo.

È deludente vedere come le segnalazioni spesso cadano nel vuoto e come le piattaforme rispondano alle regole del mercato piuttosto che a considerazioni etiche o legali. Molti utenti continuano a vedere Telegram come un paradiso della libertà di parola, ma in realtà, quando il mercato si oppone, anche i più ostinati sostenitori della libertà diventano censori.

Questa è la mia opinione, ma vorrei sapere la vostra. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Se non siete ancora iscritti, vi invito a farlo sul mio canale YouTube e a seguirmi anche su Telegram e sulla mia newsletter. Grazie per essere stati con me anche questa volta e, come sempre, state parati.