Fare pipì su tutta Londra. E poi di Selvaggia Lucarelli e dei Grandi Obesi...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 08.02.2017

Copertina del video: 99. Fare pipì su tutta Londra. E poi di Selvaggia Lucarelli e dei Grandi Obesi...

I contenuti dell'Episodio #99

In questa puntata di "Ciao Internet", vi porto in un viaggio visivo al 32esimo piano dello Shard a Londra, raccontandovi l'esperienza unica di sorseggiare la vista della città. Ma non è solo di panorami mozzafiato che parliamo: affrontiamo anche temi importanti come la discriminazione e la stigmatizzazione delle persone sovrappeso, sollevando domande su come possiamo costruire una società più inclusiva.
Ciao Internet, oggi voglio condividere con voi un'esperienza davvero unica che ho avuto recentemente: mi trovavo al 32esimo piano dello Shard, uno dei grattacieli più alti e iconici di Londra, progettato da Renzo Piano. La vista era spettacolare, tanto che non ho potuto fare a meno di mostrarvela attraverso un vlog. So che non è comune fare un vlog dal bagno, ma credetemi, la vista dagli urinatoi di lì è qualcosa di cui vale la pena parlare. Vi siete mai chiesti cosa significa fare pipì guardando l'orizzonte di Londra? Bene, ora lo sapete!

Ma, in questa puntata, non mi fermo solo a raccontarvi di panorami mozzafiato. Voglio parlarvi di un tema molto più serio e delicato: la discriminazione verso le persone sovrappeso. Vi ricordate quando, da ragazzi, trovavate modi odiosi per insultare quella compagna di classe un po' cicciottella? Erano battute cattive, ma immaginate quanto possa essere peggio quando queste derisioni vengono formalizzate, addirittura da servizi pubblici come le ambulanze. Ho visto un post di Selvaggia Lucarelli che mostra un simbolo di trasporto per persone sovrappeso, e mi sono chiesto: perché? Perché prendere in giro una disabilità, soprattutto in un contesto che dovrebbe essere di supporto?

Le grandi obesità non sono una condizione comoda e le persone che ne soffrono meritano rispetto, non derisione. È fondamentale costruire un percorso di accettazione che non solo eviti la discriminazione, ma che accolga le persone con empatia. Vi invito a riflettere su come possiamo creare un linguaggio e dei simboli più rispettosi e inclusivi. Perché non proviamo a proporre un logo alternativo e a inviarlo alle istituzioni? Come sempre, grazie per avermi ascoltato. Attendo le vostre idee e suggerimenti su come possiamo fare la differenza. State parati. Bastardi! Questo lo lascio! Stoiccio! Grazie.