0. Gli imbecilli della Rete e perché Eco ha ragione #01

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 15.06.2015

Copertina del video: 0. Gli imbecilli della Rete e perché Eco ha ragione #01

In questa Puntata

La riflessione si concentra sulla necessità di ripulire il proprio ambiente digitale da contenuti e persone che diffondono disinformazione e odio, creando un "sangha" di individui con obiettivi comuni e costruttivi. Si discute l'importanza di riconoscere la presenza di contenuti dannosi online e di trovare modi per limitare il loro impatto, promuovendo un'informazione più veritiera e responsabile.
Negli ultimi sei mesi, ho dedicato del tempo a filtrare il mio feed di Facebook, eliminando persone che ritenevo incapaci di esprimere opinioni intelligenti. Ho rimosso complottisti, xenofobi, omofobi e promotori di pseudoscienze, cercando di costruire un "sangha", una comunità di persone con cui condividere obiettivi comuni e costruttivi.

Questa riflessione è stata stimolata da una recente affermazione di Umberto Eco, secondo cui Internet ha dato voce a una massa di imbecilli. Concordo con Eco sul fatto che una parte significativa dei contenuti online provenga da persone che diffondono ignoranza e disinformazione. Questo è evidente nei commenti sui social media e nei contenuti più condivisi, che spesso sono privi di valore informativo.

La reazione di alcune persone, che considero culturalmente preparate, è stata di difendere la libertà della rete in modo populista, fraintendendo il punto di Eco. Non si tratta di togliere Internet agli imbecilli, ma di riconoscere la loro esistenza e il loro impatto sui contenuti condivisi. È cruciale proteggere i giovani da contenuti dannosi, come quelli che promuovono odio razziale o disordini alimentari.

Dobbiamo affrontare il problema dei contenuti di odio online e capire dove finisce la libertà di espressione e inizia il diritto alla dignità delle persone. Non è utile attaccare Eco per le sue osservazioni, ma è necessario concentrarsi su come limitare l'impatto di contenuti falsi e dannosi. Le persone che diffondono disinformazione vivono in bolle di isolamento, circondate da contenuti simili, e dobbiamo trovare modi per rompere queste bolle e promuovere una maggiore consapevolezza.

Non ho una soluzione definitiva, ma è importante non ignorare il problema e lavorare verso un cambiamento significativo nella generazione di contenuti online, spostandoci da quelli basati sull'ignoranza a quelli fondati sulla verità.