Negli ultimi giorni, il nome di Federico Leva è diventato centrale nel dibattito sulla privacy in Italia. Leva ha inviato una mail a decine di migliaia di aziende italiane, richiedendo la rimozione dei suoi dati personali in base all'articolo 17 del GDPR. Questa richiesta si basa sulla pronuncia del garante italiano, che ha seguito quelle dei garanti austriaco e francese, dichiarando l'illegittimità del trattamento dati da parte di Google Analytics per il trasferimento all'estero.
La mail di Leva è articolata e chiede alle aziende di rimuovere i suoi dati personali, identificabili tramite indirizzo IP e user agent, entro 30 giorni. Tuttavia, la reazione a questa richiesta è stata variegata, con molti esperti che hanno sollevato dubbi e critiche, spesso infondate, sulla legittimità e le modalità della richiesta.
Leva ha chiarito che la sua iniziativa non è una truffa, ma un esercizio dei suoi diritti. Ha spiegato di aver utilizzato Lime Survey per gestire le risposte, ma il suo account è stato chiuso per violazione dei termini d'uso, evidenziando una delle criticità della sua azione. Inoltre, ha sottolineato che la richiesta di cancellazione dei dati è un diritto sancito dal GDPR, e che le aziende sono tenute a rispondere.
Durante l'intervista, Leva ha spiegato le sue motivazioni, sottolineando la necessità di informare le aziende sull'illegalità del loro uso di Google Analytics. Ha ribadito che la sua azione non è guidata da interessi personali, ma da un imperativo morale di rispettare i diritti dei cittadini.
Dal mio punto di vista, le aziende devono prendere sul serio queste richieste e valutare la loro conformità al GDPR. Consiglio di rimuovere Google Analytics 3 e di considerare alternative più rispettose della privacy. La pronuncia del garante italiano è chiara: l'uso di Google Analytics, nelle condizioni attuali, non è conforme al GDPR.
🎙️ Ospite: Federico Leva, esperto di software e diritti digitali.

In questa Puntata
Federico Leva ha inviato una serie di email a migliaia di aziende italiane, richiedendo la rimozione dei suoi dati personali raccolti tramite Google Analytics, in seguito alla pronuncia del garante della privacy italiano. La mossa ha scatenato un dibattito acceso tra esperti del settore, mettendo in luce l'illegittimità del trattamento dati per il trasferimento all'estero e sollevando questioni sulla compliance al GDPR.