Le immagini dello stupro di Piacenza: perché sono sbagliate e cosa sono i crimini di vergogna

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 24.08.2022

Copertina del video: 1054. Le immagini dello stupro di Piacenza: perché sono sbagliate e cosa sono i crimini di vergogna

I contenuti dell'Episodio #1054

In questo episodio di Ciao Internet, affronto un tema delicato e controverso: l'utilizzo inappropriato di immagini e video di crimini di vergogna da parte di politici e media. Partendo da un recente caso che coinvolge un video condiviso da Giorgia Meloni, esamino come queste azioni possano amplificare la vergogna della vittima, piuttosto che sensibilizzare su un problema. Condivido esperienze e riflessioni personali, in qualità di presidente dell'associazione Permesso Negato, per evidenziare l'importanza di proteggere le vittime e non renderle strumenti di comunicazione.
Ho riflettuto a lungo se interrompere il mio silenzio elettorale per discutere di una questione che molti di voi mi hanno segnalato. Si tratta della pubblicazione di un video, da parte di Giorgia Meloni, che mostra uno stupro, seppur censurato. Ho deciso di parlarne non tanto per la questione politica, ma perché questo esempio rappresenta un errore che capita spesso anche a giornalisti e che riguarda i cosiddetti crimini di vergogna.

Questi crimini sono particolarmente delicati perché il fatto stesso di essere una vittima rappresenta una vergogna. Ne sono esempi la pornografia non consensuale, le estorsioni sui social, gli abusi domestici e gli stupri. La stampa, nel raccontare questi crimini, spesso amplifica la vergogna della vittima svelando dettagli che potrebbero portare al suo riconoscimento pubblico. Questo causa un picco nelle ricerche online che possono danneggiare ulteriormente la vittima.

Ho condiviso nel podcast un episodio in cui, nonostante i tentativi di mantenere l'anonimato, la vittima di un crimine è stata riconosciuta a causa della copertura mediatica. Questo ha portato a una doppia sofferenza: quella del crimine subito e quella della vergogna pubblica. Ricordo una telefonata con una vittima che si sentiva "merce avariata" agli occhi del suo partner, esempio estremo di come la narrazione pubblica possa devastare la vita di una persona.

Questo episodio di Ciao Internet vuole essere un invito a considerare le vittime prima di condividere materiali sensibili, anche quando l'intenzione è quella di sensibilizzare. Le vittime non sono pupazzi da utilizzare per rappresentare un concetto. È essenziale mettere al primo posto la loro dignità e il loro diritto alla privacy.